La Georgia si allontana ancora dall’Occidente. Precedentemente, il paese aveva adottato una norma cosidetta “legge sugli agenti stranieri” e ieri, 17 settembre, il Parlamento georgiano ha adottato una nuova legge anti-LGBT che limiterà ulteriormente i diritti di milioni di persone. Con questa nuova mossa il governo di Irakli Kobakhidze è di nuovo tornato al centro delle discussioni.

Georgia, approvata la legge anti-LGBT

Il Parlamento georgiano ha votato, martedì 17 settembre, a favore della legge sui “valori della famiglia e la protezione dei minori” in terza e ultima lettura. La legge è stata approvata con 84 voti favorevoli su un totale di 150. L’opposizione ha scelto di boicottare la votazione. Questa legge, fortemente voluta dal partito al governo Sogno Georgiano, arriva in seguito di una serie di tensioni che hanno interessato la Georgia negli ultimi mesi.

I leader del partito al governo affermano che la legge è fondamentale per preservare i valori morali tradizionali del paese. Questo riflette l’influenza predominante della Chiesa ortodossa georgiana, nota per le sue posizioni conservatrici.

Il paese, da quando ha ottenuto l’indipendenza nel 1991, ha seguito un percorso orientato verso l’Occidente. Le ultime mosse del governo continuano a far discutere, con i critici che sostengono che si tratti di una mossa elettorale in vista delle elezioni parlamentari del 26 ottobre. Sogno Georgiano sta puntando a ottenere un quarto mandato.

Cosa prevede la norma?

La nuova legge crea il quadro giuridico per vietare gli eventi della Pride Week e l’esposizione pubblica della bandiera arcobaleno e prevede anche la censura di film e libri. Inoltre, conferma il divieto già in vigore sui matrimoni tra persone dello stesso sesso e proibisce gli interventi di riassegnazione chirurgica del sesso. La legge sarà quasi certamente promulgata, poiché la maggioranza parlamentare ha la capacità di superare un eventuale veto presidenziale.

La legge georgiana rispecchia la legge russa sulla propaganda gay, che mira a “proteggere i minori dalle informazioni che promuovono la negazione dei valori tradizionali della famiglia”. Introdotta nel 2013 e ampliata nel 2022, la legge russa vieta le rappresentazioni di relazioni omosessuali in film, libri e pubblicità. Nel novembre 2023, la Corte Suprema russa ha etichettato l’attivismo LGBTQ+ internazionale come “movimento estremista”.

La Georgia è sempre più lontana dall’Occidente

Nel mese di aprile, Sogno Georgiano ha presentato un disegno di legge che obbliga i media e le Ong a registrarsi se ricevono il 20 per cento dei loro fondi dall’estero. La norma, contestata dai cittadini georgiani, ha scatenato ampie manifestazioni di protesta, con milioni di persone scese in strada. Nonostante le contestazioni la proposta è stata adottata definitivamente nel mese di giugno. La legge è stata criticata anche da diversi esponenti dell’Unione Europea e ha portato alla sospensione del processo di adesione della Georgia all’Unione.

Il partito al governo è accusato di seguire una direzione filo-russa allontanandosi così dal suo percorso europeista. L’Ong statunitense Freedom House, che si occupa di ricerca sulla democrazia, ha dichiarato che l’ultima iniziativa del governo georgiano “sembra estratta direttamente dal manuale autoritario del Cremlino e mette nuovamente in discussione la traiettoria democratica della Georgia”.