Tra i primi dubbi che l’Agenzia delle entrate ha sciolto con la circolare 18/E contenente le istruzioni sul Concordato preventivo biennale (Cpb), vi è quello relativo alla possibilità di aderire al patto del Fisco per i soggetti ammissibili anche nel caso in cui abbiano già presentato la dichiarazione dei redditi per l’anno di imposta 2023.
Il caso riguarda, dunque, il ripensamento di chi non abbia accettato la proposta di Concordato preventivo biennale. In questa ipotesi, si potrebbe formalizzare, in un momento successivo ma comunque non oltre il 31 ottobre 2024, l’adesione all’istituto presentando una dichiarazione correttiva.
Concordato preventivo 2024, il quesito che riguarda chi ha già presentato la dichiarazione 2023
Sull’accettazione del concordato preventivo biennale 2024 e 2025 e sui tempi per adempiere, l’Agenzia delle entrate ha fornito le prime risposte ai dubbi dei soggetti ammessi ad accettare il patto con il Fisco o meno, ovvero partite Iva a regime forfettarie e soggetti ISA.
Uno dei quesiti che maggiormente risolve i dubbi circa l’adesione al Concordato preventivo biennale (Cpb) riguarda i contribuenti che abbiano già presentato la dichiarazione dei redditi per l’anno di imposta 2023 senza attendere e accettare la proposta dell’Agenzia delle entrate, presente sul portale dal 15 giugno 2024. In caso di ripensamento, i soggetti hanno ancora la possibilità di aderire all’istituto, ma devono presentare una dichiarazione correttiva.
Come aderire al Concordato preventivo con la dichiarazione correttiva dei redditi 2023?
L’adesione, come per tutti gli altri contribuenti, ha la scadenza al 31 ottobre 2024. Il termine è fissato dal comma 3, dell’articolo 9, del decreto legislativo numero 13 del 12 febbraio 2024, il quale recita che “il contribuente può aderire alla proposta di concordato entro il termine previsto dall’articolo 17, comma 1, del decreto del Presidente della Repubblica del 7 dicembre 2001, numero 435.
Per il primo anno di applicazione, il contribuente può aderire alla proposta di concordato entro il termine previsto dall’articolo 38 per la presentazione della dichiarazione annuale dei redditi”.
Pertanto, conclude l’Agenzia delle entrate nelle Faq di risposta ai primi quesiti, “si ritiene che nulla osti ad aderire alla proposta di Cpb attraverso una dichiarazione correttiva nei termini presentata entro il 31 ottobre 2024, tenuto conto che, per il solo primo anno di applicazione dell’istituto, tale termine coincide con quello previsto per l’adesione al Concordato preventivo biennale (Cpb)”.
Indicazioni Agenzia entrate adesione Cpb entro scadenza 31 ottobre 2024
Le prime indicazioni sono state pubblicate nelle scorse ore dall’Agenzia delle entrate su come utilizzare il Concordato preventivo biennale, l’istituto introdotto dal decreto legislativo 13 del 2024 al fine di favorire gli adempimenti spontanei agli obblighi di dichiarazione dei redditi. A tal proposito, l’Agenzia delle entrate ha pubblicato la circolare numero 18/E con la quale traccia le linee generali e spiega le regole specifiche per i contribuenti con partita Iva a regime forfettario e per i soggetti che applicano gli Indici sintetici di affidabilità (ISA).
La circolare, firmata dal direttore dell’Agenzia delle entrate Ernesto Maria Ruffini, contiene le indicazioni relative alla platea dei contribuenti coinvolti, i benefici che si possono ottenere mediante l’adesione al patto con il Fisco, le modalità e i tempi per accettare la proposta, ma anche le cause che portano alla cessazione e alla decadenza del Concordato preventivo.
Faq Agenzia entrate su dubbi patto con il Fisco 2024
Nell’ultima parte del documento, l’Agenzia delle entrate risponde ai primi dubbi che possono sorgere ai contribuenti in vista della scadenza fissata tra poco più di 40 giorni, ovvero quella dell’adesione al Concordato preventivo biennale. Le Faq consentono di avere delle risposte non solo in merito a come fare se il contribuente abbia già presentato la dichiarazione dei redditi del 2023 per aderire al Concordato preventivo, ma – tra gli altri – anche ai dubbi circa:
- l’esercizio di più attività;
- le cause di esclusione degli Isa;
- il cambio di regime contabile, la compilazione dei dati del Concordato preventivo con particolare riferimento al quadro LM delle persone fisiche;
- le soglie per i contribuenti forfettari;
- il calcolo del differenziale;
- la compensazione delle perdite;
- gli acconti del 2024.