Oggi, martedì 17 settembre, la Presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen ha sciolto le riserve sulla sua squadra di commissari. Mentre il centrodestra canta vittoria per la nomina di Raffaele Fitto a vicepresidente esecutivo con deleghe alla Coesione e alle Riforme, il centrosinistra italiano ed europeo si prepara a dare battaglia alle prossime audizioni. Il ministro italiano, infatti, dovrà superare un nuovo ostacolo, forse più ostico di quello appena superato, ovvero: le audizioni davanti alle commissioni competenti, un vero e proprio esame il cui esito è tutt’altro che scontato, come ci insegna il precedente dell’ex europarlamentare Rocco Buttiglione nel 2004.
Commissione Ue, Fitto: Socialisti, Renew e Verdi criticano la scelta di Ursula von der Leyen
Il primo commento a caldo sulle nomine da parte dei socialisti di S&D, secondo gruppo al Parlamento europeo e di cui fa parte anche il Pd di Elly Schlein, è stato tutt’altro che promettente. Come poco promettenti sono state le dichiarazioni degli altri due gruppi che compongono la nuova versione di ‘maggioranza Ursula’, ovvero i liberali di Renew e i Verdi, tutti molto critici nei confronti della scelta della Presidente della Commissione Ue, di ‘premiare’ l’Italia con una vicepresidenza esecutiva nonostante il voto negativo di Fratelli d’Italia e di Ecr, il gruppo dei Conservatori europei di cui la premier italiana Giorgia Meloni è presidente.
“Il fatto che Ecr abbia una vicepresidenza esecutiva non ci piace assolutamente. Aspettiamo di vedere i dettagli, dopodiché faremo il nostro lavoro, che è quello di organizzare le audizioni e assicurarci che i candidati abbiano le capacità, le competenze e l’impegno nei confronti dell’Unione europea”.
Ha dichiarato l’eurodeputata Iratxe Garcia Perez, presidente del gruppo dei socialisti e democratici al Parlamento europeo.
Parole che suonano come una dichiarazione di guerra, come anche quelle di Renew:
“Una scelta politica che non mi piace, ma ne prendo atto. Valuteremo in audizione. Saremo estremamente vigilanti”.
Ha dichiarato la presidente del gruppo Valerie Hayer.
I Verdi sottolineano che ECR non è parte della maggioranza che ha votato la rielezione di Ursula von der Leyen e annunciano l’intenzione di fare pressioni perché la decisione venga modificata in sede di audizioni.
“Non capiamo perché ora l’Italia sia ricompensata ottenendo una posizione così influente. Faremo pressione per ottenere un cambio durante il processo delle audizioni”.
Sono le parole dell’eurodeputata tedesca Terry Reintke, capogruppo dei Verdi a Bruxelles.
Provenzano: “Ascolteremo Fitto in audizione e vedremo.” Baldino: “Bisogna vedere come svolgerà il suo mandato”
E in Italia? Pare che il neo vicepresidente Fitto dovrà ‘guadagnarsi’ il posto anche con gli europarlamentari italiani. Pd, M5s e Avs non hanno lesinato critiche alla scelta di Ursula von der Leyen e promettono estrema ‘severità’ in fase di audizione.
“La nuova commissione segna dei passi indietro. Noi faremo valere le nostre idee e i nostri voti in Parlamento. Ascolteremo fitto in audizione e vedremo cosa dirà perché quello che ha sostenuto Giorgia Meloni alle Elezioni Europee non fa bene all’Europa e non fa bene all’Italia. Sono al governo dell’Europa e adesso non hanno più alibi.”
ha dichiarato il deputato del Pd Giuseppe Provenzano. Più diretto l’eurodeputato Pd, Dario Nardella che avverte:
“Fitto? lo aspettiamo alle audizioni che saranno attente e approfondite.”
Parole non proprio incoraggianti, come non suonano tali quelle del leader di Avs Angelo Bonelli che dichiara:
“Ritengo che non sia la persona adatta a svolgere questa funzione. Non siamo contro l’Italia se diciamo che siamo in disaccordo sulla proposta di Fitto. E poi vorrei ricordare che la destra italiana e i sovranisti in Europa, sono coloro i quali stanno minando l’autonomia dell’informazione e della magistratura”.
Stessa posizione quella del Movimento 5 Stelle che in Europa ha di recente aderito al gruppo della Sinistra Europea di Left.
“Non è sufficiente avere un passaporto italiano per fare gli interessi dell’Italia. Bisogna vedere in che modo Fitto svolgerà il suo mandato di commissario europeo. Su questa Commissione non abbiamo un giudizio positivo, siamo un po’ delusi da von der leyen. Io mi auguro che l’Italia non resta isolata a di là degli schieramenti. Andare in Europa a fare gli interessi dell’Italia è importante per tutti.”
Dichiara la deputata Vittoria Baldino.
Cosa sono le audizioni: c’è davvero il rischio ‘bocciatura’?
Ma davvero Raffaele Fitto dovrebbe temere l’esito delle audizioni? Vediamo in cosa consiste l’esame che tutti i commissari devono sostenere e qual è la situazione di Fitto.
Quando si parla di audizioni ci si riferisce a una sorta di ‘esame’ che tutti i commissari proposti dalla Presidente della Commissione Ue devono sostenere per essere confermati, o meno nel ruolo indicato. Un esame sia ‘scritto’ che ‘orale’ – le audizioni appunto – al termine del quale i membri della commissione decidono se ‘promuovere’ o ‘ bocciare’ il commissario.
La procedura è divisa in due fasi. Nella prima fase ogni commissario viene esaminato dalle commissioni parlamentari competenti, ovvero, quelle che si occupano delle stesse materie relative alle sue deleghe e successivamente dalla commissione giuridica del Parlamento Europeo, che verifica l’esistenza di eventuali problemi giuridici alla nomina.
Poi la parola passa alla Presidente della Commissione Ue che, in base alle risultanze delle audizioni, decide se confermare o modificare le sue scelte. La Commissione nel suo complesso, poi, sarà sottoposta al voto in plenaria del Parlamento Europeo.
In Italia c’è già stato un caso di un commissario bocciato, fu Rocco Buttiglione nel 2004. Indicato come commissario per la Giustizia, libertà e sicurezza dal governo Berlusconi, fu il primo a subire nel 2004 il giudizio negativo degli europarlamentari.
Le audizioni in commissione, quindi, non sono solo una formalità e a quanto pare non lo saranno per il ministro Raffaele Fitto che pur avendo l’appoggio del Partito Popolare Europeo, dovrà però convincere tutti gli altri.