Come voterà il Pd, la sua parte politica, in Europa, è tutto da vedere. Ma dipendesse da lui, non ci penserebbe più di tanto: il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, si è subito schierato a favore della nomina che vuole Ursula von der Leyen vuole a favore di Raffaele Fitto nella commissione europea. Ma perché questo amore bipartisan? Prima di tutto, per una questione caratteriale: con il professor Manfredi, ingegnere, docente universitario, già alla guida dei rettori italiani e ministro dell’Università con il governo giallo-rosso di Giuseppe Conte, è difficilissimo, quasi impossibile, litigare. Poi perché, facendo da tre anni il sindaco di Napoli, sa quanto sia importante la pragmaticità e, di conseguenza avere buoni rapporti istituzionali (il suo predecessore, esattamente il contrario di come è lui, il fumantino Luigi De Magistris, nel 2021, gli lasciò in eredità un Comune praticamente in dissesto con 5 miliardi di debito). Poi ancora perché nell’orizzonte politico di Manfredi c’è la nomina alla guida dell’Anci, l’associazione dei comuni italiani, che dovrebbe garantirgli un ruolo di primo piano sullo scenario politico nazionale.

Ursula von der Leyen-Raffaele Fitto: chi è il sindaco del centrosinistra che plaude alla scelta fatta a Bruxelles

E allora: Gaetano Manfredi, il sindaco di Napoli, saputo della scelta di Ursula von der Leyen di Raffaele Fitto rappresentante dell’Italia nella sua commissione e prima ancora che si chiarisca l’atteggiamento che avrà il Pd nel momento della ratifica della nomina, subito si è precipitato sui suoi profili social per complimentarsi con quello che ormai si può considerare l’ex ministro del Governo Meloni:

Nel commento su X, il primo cittadino partenopeo ha fatto intendere come abbia apprezzato il lavoro del ministro targato Fratelli d’Italia nei due anni in cui ha lavorato accanto a Giorgia Meloni. Fitto ha avuto deleghe di prima importanza (affari europei, politiche di coesione e, soprattutto, Pnrr) e, evidentemente, sotto al Vesuvio lascia un bel ricordo di sè.

Il politically correct targato Manfredi: il precedente del saluto a Sangiuliano

Del resto, Gaetano Manfredi, nel nome del pragmatismo, con i fondi del Pnrr gestiti a livello centrale da Fitto, ha dato il via al rifacimento di tutta la flotta dei bus cittadini, prevedendone 270 tutti elettrici; e ha dato il via anche alla riqualificazione dell’Albergo dei Poveri, uno degli edifici storici più grandi d’Europa. Non a caso, fino a che è stato ministro, il sindaco Manfredi ha intrattenuto buoni rapporti anche con Gennaro Sangiuliano. Tant’è che, deflagrata la bomba Boccia, l’ha salutato così:

“Mi sono sentito al telefono con Sangiuliano, perché penso che i rapporti umani tra le persone vengano prima di tutto il resto. Credo che questa vicenda sia stata gestita molto male”

Come dire: se il suo predecessore, Luigi De Magistris, per dieci anni ha isolato istituzionalmente Napoli e nel 2018, per fronteggiare il debito monstre che stava contribuendo a creare, non trovò di meglio che marciare su Roma chiedendo a favore di telecamera “la cancellazione del debito” (dopo che nel 2012 gli era venuta l’idea di stampare moneta: “il Napo”), Manfredi, molto più concretamente, nel 2022, con Mario Draghi a Palazzo Chigi, ha firmato un accordo per non far fallire il Comune del valore di 1 miliardo e 231 milioni: il Patto per Napoli.

La corsa per la guida dell’Anci

E ora, anche nel caso Fitto, Manfredi, che è alla guida di un centrosinistra davvero formato Campo Larghissimo (va da Italia Viva alla sinistra antagonista, passando per il Movimento Cinque Stelle), non tradisce se stesso. Questo, anche perché il sindaco-ingegnere mira a diventare presidente dell’Anci, l’associazione dei comuni italiani. E, per questo obiettivo, al momento del voto, gli servono consensi bipartisan. Dal 20 al 22 novembre, a Torino, il successore di Antonio Decaro non potrà prescindere da un consenso trasversale. E i delegati campani già sono tutti compatti sul suo nome. Compresi quelli di Forza Italia, che hanno già annunciato che voteranno il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi: l’ingegnere che sa quanto sia importante non voltare le spalle a nessuno. Nemmeno agli avversari.