Una matassa ingarbugliata, con una caso giudiziario che, per l’ennesima volta in Italia, si trasforma in una questione politica. Il vicesegretario alla Giustizia Francesco Paolo Sisto prova a fare chiarezza sul processo a Matteo Salvini per la vicenda Open Arms del 2019, senza risparmiare qualche appunto alle decisioni dei magistrati nella gestione del procedimento.

Un intervento che prova, inoltre, a stemperare i toni sulla vicenda, decisamente accesi negli ultimi giorni.

Processo Salvini, Sisto punta il dito sul governo Conte

Sorridente, nonostante la pioggia che si abbatte su Roma oggi, 17 settembre 2024. I cronisti, tra cui l’inviato di TAG24 Michele Lilla, trovano così Francesco Paolo Sisto.

E oltre a quello meteorologico, nemmeno il clima altrettanto difficile dalle parti del governo sembra agitare più di tanto il vicesegretario alla Giustizia. Risponde con calma sul caso politico di questo settembre, il processo al leader della Lega Salvini, che deve rispondere dell’accusa di sequestro di persona per aver impedito lo sbarco al porto di Lampedusa di 147 migranti a bordo di una nave della ong Open Arms nell’agosto del 2019.

Una pacatezza che non gli impedisce, però, di esprimere alcune valutazioni nette, alla luce della richiesta di condanna a 6 anni di reclusione per Salvini. Sisto esordisce contestando “l’impostazione del processo“, a suo giudizio “erronea” in quanto, a suo dire, non il solo Salvini dovrebbe rispondere delle accuse, ma l’intero esecutivo nel quale agiva all’epoca dei fatti.

Il viceministro punta il dito, insomma, su Giuseppe Conte e il suo governo, ricordando che “ha avallato” la condotta dell’allora ministro dell’Interno. In particolare, Sisto sottolinea come il presidente del Consiglio detiene “il potere di veto, cioè di intervenire quando non condivida le scelte di un ministro“.

Frase che respinge totalmente il rifiuto di ogni responsabilità ribadito solo ieri dallo stesso presidente del Movimento 5 Stelle.

L’accusa ai pm di aver trasformato il procedimento “in un attacco al governo”

Con la stessa calma, Sisto lancia un’altra ‘bordata’, questa volta in direzione dei pubblici ministeri accusandoli di aver trasformato, a suo dire, il procedimento giudiziario in un processo marcatamente politico” e in un “attacco al governo.

Dopo aver invocato maggiore tranquillità contro la conflittualità emersa sull’argomento in questi ultimi tempi, il viceministro alla Giustizia prova a placare gli animi quando gli vengono ricordate dai cronisti le affermazioni, tutt’altro che rasserenanti, del senatore Gasparri, per il quale la posizione dei magistrati era “eversiva. Una parola, quest’ultima, usata semplicemente in modo “cromatico“, sostiene Sisto con una battuta, “per dare colore a un pensiero“.