Il Governo sta valutando di anticipare il bonus da 100 euro per le famiglie già nel 2024, andando così a implementare le tredicesime. Il motivo è di aiutare le famiglie, sostenendole da un punto di vista economico in un periodo dell’anno molto particolare.

Dopo uno stand by molto lungo, si ritorna a parlare del cosiddetto bonus befana, proprio perché la sua erogazione era prevista per il mese di gennaio 2025.

Oltre al bonus befana, il Governo sta considerando anche altre misure per sostenere il ceto medio, conscio che le tasse sono troppo alte.

Anticipo Bonus 100 euro per le famiglie

Nella Conferenza del 30 aprile, è stato annunciato il bonus befana, ovvero 100 euro aggiuntivi che sarebbero stati corrisposti con la busta paga del mese di gennaio. Dopo quell’annuncio, la misura è andata in stand by.

Questa iniziativa, dopo lunghi mesi di silenzio, è ritornata sotto i riflettori grazie alle recenti dichiarazioni del Ministero dell’Economica e delle Finanze.

Tuttavia, le intenzioni del Governo sembrano essere cambiate e il bonus potrebbe finire nelle buste paga del mese di dicembre, per andare a sostenere le famiglie in un periodo dell’anno molto particolare. Infatti, a dicembre si riceve anche la tredicesima mensilità e si ipotizza anche un importo più alto di 100 euro. A dicembre, le famiglie beneficiare potrebbero ritrovarsi una busta paga bella pesante, utile in un periodo di forte pressione fiscale.

Il nodo, però, resta quello delle risorse. Si tratta solo di un’ipotesi per la quale non ci sono certezze. Non ci resta che attendere, ma nel frattempo è bene ricordare a chi spetta il bonus befana.

Beneficiari del bonus 100 euro

Il bonus befana dovrebbe riguardare solo una determinata platea di beneficiari, così come era stato stabilito sin dall’inizio. Potranno avere l’aumento in busta paga solo coloro che, nel 2024, soddisfano i seguenti requisiti:

  • Reddito complessivo fino a 28.000 euro;
  • Coniuge non separato e almeno un figlio, entrambi a carico; in alternativa avere almeno un figlio a carico, nel caso in cui l’altro genitore manchi o non abbia riconosciuto il figlio e il contribuente non sia coniugato; se coniugato, si sia separato, o se vi siano figli adottivi, affidati o affiliati del solo contribuente e questi non sia coniugato o, se coniugato, si sia poi separato;
  • L’imposta lorda deve essere superiore alle detrazioni spettanti sui redditi da lavoro dipendente, escludendo pensioni e assegni equiparati.

Si tratta di una platea molto ristretta che dovrebbe riguardare solo e unicamente i nuclei familiari monogenitoriali e i lavoratori dipendenti che hanno un coniuge e un figlio a carico.

Non solo bonus befana

Il bonus 100 euro in busta paga per le famiglie è solo un pezzo del grande puzzle di misure e aiuti che il Governo sta tentando di portare avanti per sostenere le fasce più deboli della popolazione, per affrontare la crisi demografica e per sostenere il welfare.

Infatti, si sta anche valutando l’ipotesi di potenziare l’Assegno unico che nel 2025 potrebbe subire qualche cambiamento. Per non parlare, poi, della possibilità di introdurre detrazioni specifiche per i figli.

La speranza, o meglio, l’obiettivo del Governo è favorire la natalità, cercando di trovare un equilibrio tra le necessità di sostenere le famiglie e le risorse limitate a disposizione. Da tenere in considerazione anche i vincoli europei.

Per quanto riguarda, infine, la riduzione dell’IRPEF per i redditi medi, sarà di cruciale importanza il successo del concordato preventivo biennale: le adesioni sono ancora in corso e i risultati saranno decisivi per valutare l’eventuale gettito aggiuntivo disponibile per la riduzione delle tasse.

Infine, è stata ipotizzata anche la possibilità di ridurre il secondo scaglione IRPEF dal 35% al 33%, per i redditi fino a 60.000 euro.