L’Assegno di Inclusione diventerà più generoso nel 2025? È prevista una nuova evoluzione del sussidio che ha sostituito il Reddito di cittadinanza, con prospettive positive per alcuni beneficiari. Fin qui nulla di nuovo, ma Bruxelles è preoccupata: il piano di sussidi italiano rallenta l’occupazione.

Tuttavia, questa preoccupazione non frena la volontà di modificare l’importo dell’Assegno di Inclusione nel tentativo di rispondere alla povertà sociale. La misura, però, necessita di correttivi. Vediamo come.

Assegno di Inclusione 2025

Molte sono le incertezze riguardo ai rinnovi di bonus, sussidi e agevolazioni per il 2025, incluso l’Assegno di Inclusione. La verità è che, ad oggi, le soglie reddituali per l’accesso al sussidio sono ferme al 2019. Come riportato da investireoggi.it, 500 euro era l’importo massimo riconosciuto per il Reddito di cittadinanza, secondo il decreto n. 4/2019.

Anche i requisiti principali legati ai valori reddituali ISEE sono rimasti invariati nel passaggio dal Reddito di cittadinanza all’Assegno di Inclusione.

Questi sono i temi attuali discussi dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Elvira Calderone, che ha anticipato possibili modifiche alla misura.

Ecco l’evoluzione attesa per il 2025, che potrebbe interessare una vasta platea di beneficiari. Analizziamo nel dettaglio i punti principali della nuova proposta del Governo italiano.

Quali sono i requisiti per avere l’ADI nel 2025?

Le modifiche all’Assegno di Inclusione sono uno dei punti chiave della Manovra 2025. La nuova proposta del governo italiano mira ad aumentare il valore del sussidio, portandolo da 500 euro a 708 euro, con un incremento di circa 200 euro.

Le modifiche sono attualmente sotto esame da parte della Ministra del Lavoro, Marina Calderone, che sta valutando un adeguamento delle soglie reddituali a valori più rispondenti alle condizioni economiche delle famiglie italiane.

È emerso che le prime modifiche all’ADI riguarderanno l’innalzamento della soglia ISEE per l’accesso al beneficio, in considerazione del crescente aumento del costo della vita. Questa modifica consentirà a un numero maggiore di famiglie in difficoltà economica di accedere più facilmente al sussidio.

In sostanza, l’aumento dell’Assegno di Inclusione rappresenterà una misura vantaggiosa per le famiglie vulnerabili. Attualmente, l’attribuzione del sussidio è determinata in base al reddito ISEE, alla composizione dell’intero nucleo familiare e ai criteri di cittadinanza.

Qual è il limite ISEE per ottenere l’Assegno di Inclusione?

L’Assegno di Inclusione è destinato agli invalidi, alle persone dai 60 anni in su e ai nuclei familiari con minori di 18 anni.

L’importo soglia del reddito, calcolato con l’indicatore ISEE, non supera i 9.360 euro per le famiglie con minori; il reddito familiare deve essere inferiore a 6.000 euro annui, moltiplicato per il corrispondente parametro della scala di equivalenza, combinato con altri criteri.

L’erogazione dell’ADI inizia dal mese successivo alla sottoscrizione del Patto di attivazione digitale del nucleo familiare (PAD) e dall’esito positivo della pratica istruttoria.

L’INPS riconosce ai beneficiari un assegno accreditato mensilmente su una carta di pagamento elettronica per 18 mesi continuativi, con possibilità di rinnovo per altri 12 mesi, previa sospensione di un mese.

L’importo dell’Assegno di Inclusione è pari a 6.000 euro annui, che per i nuclei familiari composti da membri invalidi o familiari in condizioni di non autosufficienza od over 67 diventa pari a 7.560 euro annui, moltiplicato per il corrispondente parametro della scala di equivalenza.

A questi valori si aggiunge un contributo per l’affitto, se il canone risulta regolarmente registrato, fino a un massimo di 3.360 euro annui, pari a 280 euro al mese, con un’aggiunta di 150 euro (ovvero 1.800 euro) per i nuclei familiari composti da membri invalidi, familiari in condizioni di non autosufficienza od over 67.

I requisiti principali del sussidio non sono cambiati con il passaggio dal Reddito di cittadinanza all’Assegno di Inclusione. In sostanza, a cambiare è stata la struttura di erogazione del beneficio e il meccanismo di inclusione sociale.

L’ADI, tuttavia, non è stato adeguato al crescente indice di inflazione; di conseguenza, i beneficiari del Reddito di cittadinanza si sono trovati con nuovi criteri di accesso all’Assegno di Inclusione, ma senza variazioni nell’importo. In risposta, la Ministra del Lavoro, Marina Calderone, sta valutando un aumento dell’importo del sussidio, in considerazione del mutato potere d’acquisto delle famiglie.

Il tema è attuale: infatti, è stata introdotta la Carta Dedicata a te per le famiglie che non ricevono altri sostegni al reddito su base nazionale, locale o regionale.

Assegno di Inclusione: le novità del 2025?

Secondo diverse indiscrezioni, sembra che la Ministra Calderone stia valutando un intervento di innalzamento delle soglie reddituali.

In sostanza, dovrebbe cambiare l’importo dell’ADI, che passerebbe da 6.000 euro a 8.500 euro, cioè un aumento da 500 a 700 euro al mese per 12 mesi.

Un ulteriore vantaggio andrebbe alle famiglie numerose, che potrebbero ricevere un importo più alto grazie all’applicazione del parametro di equivalenza.

A queste modifiche si aggiungerebbe anche un aumento delle soglie reddituali ISEE, permettendo così di ampliare la platea degli aventi diritto.

In conclusione, queste modifiche permetterebbero alle famiglie di ottenere un sostegno economico maggiore rispetto a quello erogato con il Reddito di cittadinanza. Tuttavia, per maggiori dettagli sulle modifiche all’Assegno di Inclusione, bisognerà attendere il testo definitivo della Legge di Bilancio 2025.