Aveva appena proclamato l’inizio di un’indagine interna per “violazione del segreto” la Procura di Parma sulla tragedia di Vignale di Traversetolo, che, a distanza di qualche ora, l’Ansa ha dato la notizia che la giovane madre 22enne sarebbe stata accusata dell’omicidio del neonato morto e abbandonato nel giardino della sua villetta lo scorso 9 agosto 2024.

Vignale di Traversetolo: accusata dell’omicidio la madre del neonato trovato morto lo scorso 9 agosto 2024

Svolta clamorosa nelle indagini sul caso del neonato trovato morto in un sacchetto di plastica e abbandonato nel giardino di una villetta bifamiliare di Vignale di Traversetolo, in provincia di Parma. Un ritrovamento che dallo scorso 9 agosto 2024 ha attirato su di sé gli occhi di tutta Italia.

Una terribile vicenda resa ancora più misteriosa, poi, dal ritrovamento dei resti di un secondo neonato, sepolto nello stesso luogo del primo. Una macabra scoperta, in un primo momento taciuta dagli inquirenti, cosa che ha suscitato non poche polemiche.

A poche ore di distanza dalla decisione della Procura di Parma di avviare un fascicolo per la violazione del segreto d’indagine e, forse, per la pressione sempre più intensa che il caso ha inevitabilmente esercitato, oggi 16 settembre 2024, la Procura ha accusato la giovane mamma 22enne dell’omicidio.

Cosa è successo? La versione della ragazza

Secondo quanto riportato dall’Ansa, la giovane 22enne avrebbe confermato agli inquirenti di non aver mai svelato a nessuno della gravidanza, né ai genitori e neppure al fidanzato storico. Poi, rimasta da sola in casa, lo scorso 7 agosto 2024, si sarebbe indotta il parto.

Il maschietti, quindi, sarebbe nato vivo. Lei lo avrebbe ucciso, messo in una busta e nascosto in una buca del giardino di casa. Dopodiché sarebbe partita per una vacanza all’estero programmata insieme ai genitori.

La ragazza è accusata di omicidio premeditato e occultamento di cadavere per quanto riguarda il neonato trovato per primo. Incertezza, però, sul secondo bambino, ritrovato poche settimane fa e – come riportato da alcune testate – segnalato da una soffiata agli inquirenti da parte di un’amica della 22enne. Che possa essersi trattato di un doppio infanticidio?

Secondo le poche informazioni a disposizione, dall’analisi dello scheletro del piccolo, anche lui o lei sarebbe nato/a intorno alla 40esima settimana e sarebbe rimasto sepolto per più di un anno. Gli sforzi degli agenti, quindi, si stanno al momento concentrando nella direzione del doppio omicidio.

Il comunicato dalla Procura di Parma

Sul caso si è espressa anche la Procura di Parma, che nella persona del procuratore capo Alfonso D’Avino, ha diramato un lungo comunicato:

Può ritenersi accertata l’estraneità dei genitori della ragazza, 22enne madre del neonato trovato morto il 9 agosto. Su questo stesso episodio risulta accertata anche l’estraneità del papà del neonato. Nessuno – all’infuori della ragazza – era a conoscenza della gravidanza: né familiari, né padre del bambino, né amiche o amici. La gravidanza della giovane non è stata seguita da alcuna figura professionale, che sia medico di famiglia o ginecologo. Il parto è avvenuto nella casa familiare, al di fuori di contesti ospedalieri o sanitari in generale. È avvenuto in solitudine, senza la collaborazione né la presenza di nessuno, al di fuori della ragazza.