Indagine per strage: questo il reato perseguito dalla Procura di Milano, dopo il terribile incendio scoppiato in un emporio cinese nel cuore del quartiere Certosa, nel nord ovest della città, nella tarda serata del 12 settembre 2024 scorso. Oggi, 16 settembre 2024, la Procura avrebbe ufficialmente abbandonato la strada dell'”incendio colposo”, dopo quanto appreso nel corso degli accertamenti.

Avviata l’indagine per “strage” dalla Procura di Milano: l’incendio all’emporio cinese non sarebbe un incidente

Una ferita ancora aperta e sanguinante. Un vuoto incolmabile, quello lasciato dalla prematura scomparsa dei tre giovani Yindjie Liu (17 anni), Yindan Dong (18 anni) e Pan An (24 anni), uccisi da un incendio che ha distrutto l’emporio cinese nel quale si trovavano la sera del 12 settembre 2024 scorso.

Nonostante il rapido e incessante lavoro dei vigili del fuoco, precipitatisi sul posto, per i due fratelli e il loro amico non c’è stato nulla da fare. I soccorritori li hanno trovato in una stanzetta in fondo alla struttura divorata dalle fiamme, morti a causa delle inalazioni tossiche di fumo.

Al momento della tragedia, però, gli inquirenti si sono concentrati sul trovare l’innesco del rogo, che, pare, si sia originato proprio all’ingresso, unica via d’entrata e di fuga. Eppure, quello che all’inizio è stato etichettato come un semplice caso di incendio, potrebbe adesso nascondere molto di più.

La Procura di Milano, infatti, ha deciso di abbandonare questa pista e di avviare le indagini per “strage”. Una nuova ipotesi di reato che potrebbe portare a sviluppi ancora più tragici della vicenda. Intanto via Ermenegildo Cantoni, dove si trova ciò che resta dello show-room di mobili Wang Sas, rimane ancora oggetto di sopralluoghi da parte degli inquirenti.

Indagini in corso: non è ancora chiara l’origine del rogo

Purtroppo, gli inquirenti, coordinati dal procuratore capo Marcello Viola, non sono ancora riusciti a trovare la causa dell’origine delle fiamme. Tuttavia, le analisi effettuate dal Nia, il nucleo investigativo antincendi dei vigili del fuoco, verranno corredate dalla unità cinofila specializzata nella ricerca di acceleranti di fiamma.

Questo potrebbe portare presto a una risposta chiara su cosa sia accaduto veramente quella notte. E, forse, dare un perché alla morte prematura dei ragazzi, sorpresi nel sonno dal fuoco. Secondo quanto appurato dagli inquirenti, infatti, uno dei tre avrebbe indossato un pigiama e letti con coperte sarebbero state trovate in quello che presumibilmente era il magazzino.

Minacce ai titolari alla base dell’incendio?

Nel fascicolo d’indagine, però, un altro dettaglio avrebbe gettato ulteriori ombre sulla vicenda. Stando a quanto testimoniato dai titolari dell’attività commerciale, poche ore prima dell’incendio, avrebbero ricevuto minacce.

Wang stesso, infatti, avrebbe confermato che avrebbe ricevuto una richiesta di soldi. Per questo, gli agenti starebbero approfondendo la pista dolosa. Altra ipotesi è che possano essere state usate delle sostanze acceleranti o contenitori di materiale infiammabile.

Risposte arriveranno il prossimo venerdì, 20 settembre 2024, quando sarà effettuato un sopralluogo sulla scena del crimine insieme all’unità cinofila addestrata:

L’impiego di tale unità è risultata molto preziosa in casi analoghi, in particolare in quelle in cui si ipotizza in un incendio l’utilizzo di liquidi infiammabili come causa accelerante del rogo e dove l’uso degli strumenti classici come il rilevatore a fotoionizzazione, non è in grado di rilevare concentrazioni significative