La tempesta Boris ha devastato i paesi dell’Europa centrale e orientale causando piogge torrenziali e inondazioni. Almeno 16 persone hanno perso la vita. Le condizioni meteorologiche avverse sono destinate a persistere anche oggi, 16 settembre, con precipitazioni continue previste nella regione.

Tempesta Boris, almeno 16 morti nell’Europa centrale e orientale

Fenomeni meteorologici estremi stanno colpendo diverse regioni del mondo con intensità variabile. La tempesta Boris ha iniziato a interessare l’Europa giovedì 12 settembre, portando pioggia e vento nei paesi dell’Europa centrale e da allora non ha cessato di causare danni.

Ad oggi, Austria, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia e Ungheria sono tra i paesi colpiti. Queste sono le peggiori inondazioni degli ultimi tre decenni. Migliaia di abitanti sono stati costretti a lasciare le loro case. Il bilancio delle vittime della tempesta è di almeno 16 persone ma si teme che il numero possa aumentare.

Le condizioni meteorologiche avverse hanno costretto le autorità ceche a chiudere una centrale elettrica e due impianti chimici. Solo nella Repubblica Ceca, oltre 12mila persone sono state evacuate. I media locali riportano che l’80 per cento della città di Krnov, situata vicino al confine con la Polonia, è ora sommerso dalle acque. Le operazioni di ricerca e salvataggio proseguono senza sosta.

Ursula von der Leyen: “L’UE è pronta ad aiutare”

Il presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha dichiarato in un post su X che l’Unione Europea è pronta a fornire supporto ai paesi colpiti dalla tempesta. Con la regione che si prepara ad affrontare ulteriori precipitazioni, diversi leader dei paesi interessati avevano già espresso la loro intenzione di richiedere assistenza all’Unione.

Il primo ministro polacco, Donald Tusk, è pronto a dichiarare lo stato di calamità naturale, sottolineando che la situazione in molte aree del paese è “drammatica” e che ha richiesto aiuto all’Ue per gestire l’emergenza. Anche il presidente ceco, Petr Pavel, ha fatto una dichiarazione simile. Il premier ungherese, Viktor Orban, ha annullato i suoi impegni internazionali e non parteciperà alla sessione plenaria del 16-19 settembre a Strasburgo per concentrarsi sulla gestione della crisi. Orban avrebbe dovuto presentare il programma della presidenza ungherese del Consiglio agli eurodeputati.