Parla raramente, come il suo ruolo le impone, ma quando lo fa le sue parole pesano come macigni. Figurarsi in un caso che sta agitando e non poco la politica italiana come il processo in corso a Palermo sui fatti dell’agosto 2019 riguardanti la nave della ong Open Arms in cui è imputato il suo assistito Matteo Salvini, sul quale l’avvocata Giulia Bongiorno ha delle idee ben precise.
Quella che pronuncia oggi, 16 settembre 2024, ai microfoni dei cronisti che la intercettano a Roma, tra cui Lorenzo Brancati di TAG24, è infatti una vera e propria anticipazione dell’arringa difensiva che pronuncerà in aula il prossimo 18 ottobre.
Processo Salvini, per l’avvocata Bongiorno non fu sequestro di persona ma “solo una semplice attesa”
Un intervento che si preannuncia di fuoco a giudicare dal tono deciso e risoluto con cui Bongiorno ribatte alle domande dei giornalisti. Sulla linea delle polemiche degli ultimi giorni, tra una maggioranza schierata ‘a testuggine’ in difesa del vicepremier e le opposizioni all’attacco per gli attacchi del governo e della premier Meloni contro la magistratura.
Bongiorno parla di “grosse anomalie” presenti nel processo e rende subito evidente quale sarà uno degli argomenti principali della sua linea difensiva quando sottolinea come la nave Open Arms sia stata “costantemente assistita“ nel periodo di attesa dello sbarco.
Smontata dunque, secondo la sua versione, la tesi delle condizioni di sofferenza dei migranti a bordo dell’imbarcazione. L’avvocata del leader della Lega sostiene che ad essi furono forniti viveri e acqua, nonché il supporto di medici e psicologi cui venne consentito di salire a bordo, tanto che “nessuno dei passeggeri si è ferito o è morto“.
E Bongiorno minimizza anche in merito ai giorni trascorsi prima che venisse consentito l’approdo al porto di Lampedusa, sostenendo che si trattò di “una semplice attesa“ necessaria alla verifica della disponibilità di altri Stati alla redistribuzione.
Gasparri parla di magistratura che “si pone in una posizione eversiva nei confronti dello Stato”
Non risponde, Giulia Bongiorno, quando le viene chiesto un commento sulle parole del senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri, dichiarando di non aver ascoltato tutti i commenti degli ultimi giorni ma di aver notato tanti attestati di vicinanza al suo assistito.
Se sia una risposta del tutto sincera, non è dato saperlo. Del resto, non ci sarebbe da biasimarla per una risposta ‘di facciata’ di fronte alle esternazioni decisamente pesanti del senatore ai giornalisti, tra cui l’inviato di TAG24 Michele Lilla.
Gasparri esordisce definendo la magistratura italiana “un problema“ e ricordando come lo scontro tra politica e magistratura abbia radici antiche, al pari dell’uso politico della giustizia che Gasparri definisce “sconcio“. Di fronte a una situazione tanto indecorosa, Gasparri si augura “una ‘rifondazione’ più che una ‘riforma’ della magistratura, che la liberi da pregiudizi politici“.
Sul caso specifico, l’esponente di Forza Italia parla di “azione esemplare” di Salvini e attacca la ong spagnola Open Arms che, per Gasparri, non era impegnata in una missione umanitaria ma in una “sfida delle regole vigenti nel nostro Paese“.
Infine, quando gli viene chiesto se Salvini dovrebbe dimettersi in caso di condanna, l’ex ministro delle Comunicazioni replica stizzito che “si dovrebbero dimettere quelli della procura di Palermo” per poi lanciare il suo affondo, dichiarando che “la magistratura si pone in una posizione eversiva nei confronti dello Stato“.