“Non si diventa grandi in un salto”. Larissa Iapichino, 22 anni, fiorentina, quarta alle Olimpiadi e prima alla Diamond League nel salto in lungo, ha le idee chiare sulla vita. Le risposte che dà nell’intervista al quotidiano La Stampa dimostrano che è già “grande”.
Dice, per l’ennesima volta, che non le pesa essere la figlia della campionessa Fiona May e avere come allenatore il padre Gianni Iapichino. Non è attratta da esperienze all’estero: “So che non rendo fuori dalla comfort zone. A Firenze c’è la quotidianità, l’università, le persone di sempre che mi aiutano a sentirmi ancora ragazzina e non mi fanno perdere lo spirito con cui ho iniziato”. Che è quello di divertirsi con lo sport.
Ma si può crescere senza accorgersene
“Intendo percorrere la mia strada, con il ritmo che trovo giusto – dice Larissa – Mi prendo le responsabilità, non mi comporto da eterna adolescente: ho comprato casa e ci sono andata a vivere due anni fa. L’indipendenza mi piace, non sto imbullonata sul divano di papà, sono autonoma e trovo una pace incredibile quando faccio le lavatrici. Divido i colori, sento i profumi dei detersivi. Mi distende”. Essere diventati grandi senza accorgersene.