Che tra Matteo Salvini e Roberto Saviano non corra buon sangue è risaputo e il processo sul caso Open Arms non è altro che un nuovo capitolo nello scontro tra i due. Dopo la richiesta di condanna a 6 anni per il leader della Lega, Saviano interviene su Instagram per attaccare l’attuale ministro e vicepremier, smontando la sua linea difensiva e accusandolo di fare solo propaganda.

L’autore di “Gomorra” annuncia, poi, di aver ricevuto una nuova querela da Salvini per le sue parole sulla vicenda di Carola Rackete, del giugno 2019, e lo ‘sfida’: “Ci vediamo in tribunale, se vieni…

Processo Salvini, Saviano su Instagram: “Hai creduto di difendere i confini bloccando 147 migranti disperati”

Tono di voce pacato e parole scandite lentamente. Nessuna ira o frustrazione traspare dal video con cui Saviano commenta oggi, 16 settembre 2024, gli ultimi sviluppi del processo Open Arms contro Salvini, con i pm che hanno chiesto per l’ex ministro dell’Interno una condanna a 6 anni di reclusione per sequestro di persona.

Il vero bersaglio delle sue parole è il video con cui l’attuale vicepremier ha formulato la sua autodifesa attraverso i suoi profili social. Un video nel quale il segretario della Lega si presenta come una sorta di prigioniero politico, su sfondo nero, mentre rivendica le sue decisioni di quell’agosto 2019 e si dichiara sì “colpevole” ma di “aver difeso l’Italia e gli italiani“.

Parole che non sono altro che “propaganda” per Saviano. “Hai creduto di difendere i confini tenendo su una nave 147 migranti disperati“, commenta infatti con un filo di incredulità e sarcasmo lo scrittore.

La nuova querela del ministro allo scrittore per il caso di Carola Rackete

Propaganda che, per Saviano, Salvini utilizza per nascondere l’inefficienza delle sue politiche sul fronte immigrazione e la sua incapacità nell’affrontare le vere minacce che andrebbero tenute lontane dai nostri confini, dal narcotraffico al traffico di armi fino all’approdo dei capitali criminali.

Ma la disputa tra i due è destinata a proseguire ancora, visto che lo scrittore annuncia di aver ricevuto un’altra querela dal leader leghista. Al centro della nuova diatriba legale è la vicenda di Carola Rackete e la sua decisione di forzare il blocco imposto da Salvini all’ingresso delle imbarcazioni che trasportavano migranti. Durante la manovra di approdo nel porto di Lampedusa, la Sea-Watch 3 comandata dalla donna affiancò una motovedetta italiana, urtandola.

Il ministro la accusò, allora, di averla speronata con l’intento di affondarla ma, dopo l’arresto, la comandante venne subito rilasciata dal gip Alessandra Vella per la quale Rackete non aveva infranto alcuna legge, agendo esclusivamente per proteggere la sicurezza dei passeggeri.

Sulla base di questa decisione, in un tweet del 20 luglio 2023, lo scrittore, oltre a definirlo nuovamente “ministro della Mala Vita“, accusò ripetutamente Salvini di mentire, ripostando un suo tweet nel quale il segretario della Lega tornava ad accusare la Rackete dello speronamento per commenta la sua candidatura alle Europee 2024.

Querela spinta nuovamente da fini propagandistici, commenta Saviano invitando Salvini a incontrarlo in tribunale. Se vieni, però, in tribunale. Perché solitamente non ti si vede…”, conclude lo scrittore con una provocazione che suona come una ‘sfida’ verso Salvini.