Fino al 31 ottobre 2024 si può presentare la domanda all’Inps per richiedere l’ISCRO, l’Indennità fino a 800 euro se si è lavoratore autonomo e si hanno difficoltà a produrre redditi. L’Indennità straordinaria di continuità reddituale viene versata dall’Istituto di previdenza per un totale di sei mesi al ricorrere di specifici requisiti, sia legati all’attività economica svolta che ai risultati reddituali. Infatti, dopo un periodo di sperimentazione durato tre anni (dal 2021 al 2023), da quest’anno l’ISCRO diventa strutturale tra i sussidi dell’Inps a sostegno del reddito dei lavoratori.

Ma, ai fini dell’accettazione della domanda da parte dell’Istituto di previdenza, è necessario che il reddito riferito all’anno 2023 abbia subito una riduzione rispetto al biennio 2022 e 2021. Inoltre, non tutti i lavoratori autonomi possono richiedere l’ISCRO. Lo possono fare solo coloro che non sono iscritti a Casse previdenziali private e che, dunque, siano iscritti alla sola Gestione separata Inps.

C’è, infine, un’ulteriore novità e riguarda l’iscrizione alla piattaforma telematica del Sistema Informativo per l’Inclusione Sociale e Lavorativa (SIISL), prerogativa già in funzione per ricevere il Supporto per la formazione e il lavoro (SFL). Con l’iscrizione, il titolare di partita Iva accetta di partecipare a forme di iniziativa formativa, anche ai fini di sottoscrizione del Patto di attivazione digitale (Pad).

Indennità ISCRO domanda 2024 entro il 31 ottobre: chi può fare richiesta?

Fino al 31 ottobre 2024 si può presentare la domanda all’Inps per l’Indennità straordinaria di continuità reddituale (ISCRO), il sostegno che l’Istituto di previdenza riconosce ai lavoratori autonomi iscritti alla Gestione separata in caso di riduzione del proprio reddito del 2023 rispetto al biennio 2022 e 2021.

Si fa riferimento, dunque, al reddito dell’anno che precede quello di presentazione della domanda. La riduzione dell’anno 2023 deve essere inferiore al 70% della media degli stessi redditi da lavoro autonomo prodotti nei due anni precedenti, ovvero nel 2022 e 2021.

Qual è l’importo e come si calcola Indennità straordinaria di continuità reddituale per i lavoratori autonomi?

L’importo dell’assegno varia da 250 euro a 800 euro a seconda di un calcolo riferito al reddito da lavoro autonomo. Per il calcolo di quanto spetti di indennità, occorre far riferimento al 25 per cento, su base semestrale, della media dei redditi da lavoro autonomo percepiti nei due anni precedenti all’anno precedente a quello nel quale si faccia la domanda. Ad esempio, per i lavoratori autonomi che presenteranno la domanda entro il 31 ottobre 2024, si fa riferimento ai due anni precedenti il 2023 che precede il 2024 (quindi, il 2022 e il 2021) e si calcola la media di questi due anni.

Ponendo che in questi due anni, il reddito sia stato di 12.000 euro il 2021 e di 12.000 euro il 2022, la media dei due anni è di 12.000 euro. Tale importo va diviso per due per considerare la base semestrale (6.000 euro), prima di applicare il 25% che fa 1.500 euro.

Quanto si prende di ISCRO al mese?

L’importo è, tuttavia, superiore a 800 euro e, pertanto, l’indennità ISCRO spettante mensilmente per sei mesi è pari proprio a 800 euro. Il calcolo è esatto e accettato dall’Inps purché il reddito del 2023 sia stato inferiore (ma non di oltre il 70%) rispetto alla media dei due anni precedenti. Ciò significa che per richiedere l’ISCRO è necessario che la partita Iva abbia prodotto un certo reddito nell’anno precedente la domanda, inferiore e in caduta rispetto al biennio precedente, ma non proprio azzerato.

All’opposto, si ricorda che, nell’anno precedente la domanda, il reddito percepito non deve essere stato superiore a 12.000 euro. Il primo pagamento coincide con il primo giorno susseguente a quello di presentazione della domanda.

Indennità ISCRO chi è escluso dalla domanda 2024 e quali sono i requisiti di accesso?

Si ricorda che l’ISCRO non può essere percepito da soggetti che siano già titolari di pensione diretta (neppure l’Anticipo pensionistico sociale), mentre risulta compatibile e cumulabile con l’assegno ordinario di invalidità. Chi richiede l’indennità non deve essere iscritto ad altre forme di previdenza obbligatoria. Tale requisito deve essere soddisfatto alla data di invio della domanda.

Ai fini del buon esito della domanda, inoltre, è necessario che il lavoratore autonomo risulti in regola con la contribuzione previdenziale obbligatoria, da attestare mediante il rilascio del Documento unico di regolarità contributiva (Durc) da richiedere per via telematica. Infine, il richiedente deve essere titolare di partita Iva da almeno tre anni alla data di invio della richiesta di ISCRO.