Forse è ancora presto per parlare di una nuova ‘burrasca’ dalle parti del governo Meloni, ma qualche segnale si comincia a intravedere. Del resto, se il nuovo, possibile fronte riguarda la legge di bilancio ancora alle sue discussioni preliminari e a muoversi è il presidente del Senato che, in teoria, dovrebbe restare fuori dalle discussioni dell’esecutivo, qualche sospetto potrebbe sorgere. Sta di fatto che sulla possibile presenza in manovra della tassa sugli extraprofitti delle banche, Ignazio La Russa è intervenuto per ammonire il vicepremier Tajani, che nei giorni scorsi ha ricordato più volte la contrarietà di Forza Italia alla misura.

Intervenendo alla Festa di Fratelli d’Italia dell’Emilia-Romagna, la seconda carica dello Stato non ha mancato di commentare anche i rapporti attuali tra il governo e la famiglia Berlusconi, discussi da più parti dopo l’incontro tra Draghi e Marina Berlusconi.

Sulla tassa per gli extraprofitti delle banche La Russa ammonisce Tajani: “Devi fare piacere a qualche banca?”

Quella di La Russa può sembrare un’opera di mediazione per stemperare i toni prima che si esasperino in maniera eccessiva. Tuttavia, i termini utilizzati e alcune battute pronunciate dal presidente del Senato potrebbero mal celare un nervosismo non troppo latente.

Nodo del contendere è la tassa sugli extraprofitti delle banche, spuntata tra le indiscrezioni relative alla prossima legge di bilancio cui sta lavorando il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Una norma che, da sempre, non piace a Forza Italia, che ha fatto presente la propria contrarietà in più occasioni, anche con esternazioni pubbliche del suo segretario Antonio Tajani.

Oggi, 15 settembre 2024, Ignazio La Russa discute la questione dalla Festa di Fratelli d’Italia a Reggio Emilia. Nell’intervista pubblica sul palco di Lido degli Estensi, il presidente del Senato si rivolge proprio al vicepremier, sostenendo di non aver capito “il preventivo no di Tajani a una cosa mai discussa invitandolo a non “inalberarsi prima ancora che il tema sia posto“.

Un tono abbastanza amichevole con il quale La Russa pronuncia poi una frase che sembra esserlo molto meno:

Forse devi fare piacere a qualche banca? Penso di no, perché Tajani non lo farebbe mai. E allora stiamo attenti anche a noi a quello che diciamo”.

Una battuta e nient’altro? Probabilmente sì.

Anche se l’accusa, per quanto detta con il sorriso, di agire per compiacere gli interessi di una banca difficilmente può far piacere a un esponente politico. Soprattutto in un clima di tensione interno alla maggioranza come quello attuale, dopo le fibrillazioni con la Lega per lo ius scholae.

Il presidente del Senato sull’incontro tra Draghi e Marina Berlusconi

La Russa ribadisce che la sua “non vuole essere un’accusa” ma solo l’invito a “non anticipare un dibattito” che potrebbe indebolire la maggioranza su un argomento, gli extraprofitti, che “non sono in programma.

Ma c’è un altro possibile fronte di dibattito su cui l’esponente di Fratelli d’Italia è chiamato a dire la sua e cioè l’incontro di qualche giorno fa tra Marina Berlusconi e Mario Draghi. Un faccia a faccia che, al netto delle smentite e delle dichiarazioni ufficiali, ha gettato benzina sul fuoco dei sospetti e delle paranoie all’interno dell’esecutivo.

In questo caso, però, La Russa sceglie di fare il ‘pompiere’ dicendo di non ritenere che “i rapporti con la famiglia Berlusconi siano cambiati” e rimarcando che c’è un grande rapporto tra il governo e gli eredi di Silvio Berlusconi.