Certamente l’avvento dei social, in parte, ha migliorato la percezione del mondo e ha “globalizzato” il tutto. In alcuni casi, però, l’uso di questi mezzi viene sfigurato perché utilizzato in modi denigratori verso altre persone. Questo è il caso di Elisa Molinarolo, l’atleta astista che è arrivata sesta alle Olimpiadi di Parigi. L’azzurra della provincia di Verona ha infatti saltato in 4.70 metri ma non è riuscita ad arrivare a medaglia. Subito dopo sono arrivati i commenti negativi per Elisa Molinarolo che ha ricevuto bodyshaming e ha denunciato un uomo che l’ha insultata, raccontando anche tutto in un’intervista a La Stampa.

Elisa Molinarolo vittima di bodyshaming: cosa sta succedendo

L’uso sprovveduto dei social, come in questo caso, andrebbe infatti regolato. Troppo spesso si sentono di storie come queste che spesso possono sfociare anche in situazioni più gravi. Elisa Molinarolo ha semplicemente svolto la sua passione e ha gareggiato, peraltro, in un evento importantissimo come le Olimpiadi. Dopo il salto con l’asta nel quale non è riuscita ad andare a medaglia, infatti, è stata insultata sui social e le è stato dato della “cul**a”. L’atleta azzurra ha poi denunciato l’uomo che le ha rivolto l’insulto. Certamente questo è uno dei casi spinosi che mettono in risalto la parte negativa dei social dato che una qualunque persona, dietro uno schermo (e non), non dovrebbe mai sentirsi in diritto di giudicare nessuno. Ci vorrebbero certamente delle regole più ferree per questi tipi di reati che purtroppo, a volte, portano a situazioni irreparabili. Il motivo è semplice: tutti hanno una sensibilità diversa e possono reagire in modo diverso.

Molinarolo: “Prima mangiavo di nascosto, ora posso farlo in campo”

Elisa Molinarolo ha poi anche raccontato tutto a La Stampa. Ha iniziato dicendo perché ha scelto l’asta:

Vengo dalla ginnastica artistica, a un certo punto ho iniziato a diventare troppo alta. Era il periodo in cui c’era la Isinbayeva, star della mia disciplina che tutt’oggi detiene il record del mondo. Proprio no. Ci ho messo ben due anni a confessare ai miei genitori il passaggio a un altro sport. Sulla ginnastica avevano investito tempo e soldi“.

C’erano comunque state delle difficoltà nel periodo della ginnastica artistica. Su questo l’atleta azzurra ha raccontato che non sono stato affatto periodi semplici per lei:

“Io ho realizzato solo a posteriori i danni su di me adolescente. Ci urlavano sempre contro e ci pesavano mattino e sera, ma in quel lasso di tempo è chiaro che una variazione non significa aver messo su ciccia, magari avevi appena bevuto. Non c’era educazione, mi muovevo nel terrore”.

Poi sul passaggio dalla ginnastica all’atletica, la Molinarolo ha spiegato che addirittura era lei a sentirsi quasi colpevole della situazione:

Mi sentivo quasi colpevole. Sono passata dal mangiare di nascosto, a farlo in mezzo agli altri. Ho avuto fortuna che il mio tecnico, Marco Chiarello, ha capito che la dieta per me era un tasto dolente. Fino a che, a 27 anni, ormai entrata nelle Fiamme Oro, sono stata io a chiedere una nutrizionista“.