Un nuovo Assegno unico per i figli, potenziato, o più detrazioni e sconti fiscali: sono le due opzioni sul tavolo del governo in vista della legge di Bilancio 2025 che consentiranno di aumentare i redditi delle famiglie nel prossimo anno. I sostegni sui quali sta lavorando l’esecutivo sono quelli spettanti ai nuclei con figli per contrastare la denatalità e invertire la rotta sulle famiglie numerose.

Le ipotesi, dunque, viaggiano intorno all’obiettivo di rafforzare la capacità di formare e di mantenere una famiglia. I nuovi interventi nella Manovra 2025 dovrebbero avere un costo, per le casse dello Stato, tra i 5 e i 6 miliardi di euro.

Nuovo Assegno unico figli o più detrazioni e sconti: come cambiano i sostegni per le famiglie nel 2025?

Si ragiona sul rafforzamento dell’Assegno unico per i figli o su maggiori detrazioni e sconti fiscali per sostenere le famiglie nel prossimo anno, soprattutto quelle numerose. La legge di Bilancio 2025 potrebbe prendere in considerazione un nuovo Assegno unico per i figli a carico, con un sostegno che scatterebbe dal settimo mese di gravidanza fino al 21esimo anno di età. L’indennità versata mensilmente dall’Inps a partire dalla mensilità di marzo 2022 ha un costo annuo di circa 20 miliardi di euro.

Gli importi dell’attuale Assegno unico per i figli sono modulati in base all’Indicatore della situazione economica equivalente (Isee), ma non è escluso che, con le novità in arrivo nella Manovra 2025, non si dia il via al quoziente familiare, un nuovo indicatore che premia maggiormente le famiglie numerose.

In cosa consiste il quoziente familiare e come determinerà i sostegni per i figli?

Già più volte annunciato, anche durante i due anni di governo di Giorgia Meloni, il quoziente familiare consentirebbe di calcolare l’indennità da versare a ciascun nucleo familiare in base al reddito complessivo della famiglia stessa e al coefficiente che dipende dal numero dei componenti, corretti per determinare una scala di equivalenza.

Il nuovo calcolo dell’indennità familiare per i figli sarebbe più simile alla determinazione di quanto spetti oggi a titolo di Assegno di inclusione (e di ex Reddito di cittadinanza), con l’introduzione di una tabella di indici ai quali dovranno rifarsi tutte le famiglie, a seconda della composizione e delle condizioni economiche e sociali.

Naturalmente, in base al calcolo, più alto è il valore raggiunto dalla scala di equivalenze e maggiore è l’importo spettante a titolo di Assegno unico per i figli.

Aumento detrazioni, sconti e deduzioni famiglie con figli: ecco l’alternativa all’assegno unico nel 2025

Un’ulteriore ipotesi di riforma del sostegno alle famiglie per i figli, confermata dal lavoro dei tecnici del ministero dell’Economia e del Tesoro e del viceministro Maurizio Leo, è quella di potenziare le detrazioni, cioè gli sconti fiscali specifici per i figli che adesso scattano solo dopo il compimento dei 21 anni di età.

A tal proposito, l’obiettivo di questa seconda ipotesi è quella del potenziamento di tutta una serie di detrazioni, sconti e deduzioni a favore delle famiglie numerose. Tali sconti verrebbero applicati, ad esempio, per le spese scolastiche e dell’istruzione, ma anche per le mense scolastiche e per lo sport, andando ad alzare l’asticella degli oneri detraibili.

Bonus contributi per mamme con almeno due figli: la misura rimane nel 2025

Questa seconda ipotesi si accompagnerebbe alla conferma dell’Assegno unico per i figli, misura che ha già inglobato altri sostegni come il bonus bebè, le detrazioni per le spese per i figli a carico e gli assegni familiari. I tecnici del governo dovranno stabilire quale potrebbe essere il paniere degli sconti fiscali a seconda delle risorse che si intendono immettere nella legge di Bilancio 2025.

Infine, le misure di quest’anno andrebbero ad aggiungersi a quelle già introdotte un anno fa, come il bonus mamme, misura che consente di azzerare i contributi a proprio carico delle lavoratrici dipendenti a tempo indeterminato e che, rispetto al 2024, nel prossimo anno rimarrà solo per le madri di due o più figli.