La stagione della mobilitazione referendaria inaugurata dal referendum della Cgil per il Jobs Act, continuata con successo con quello per l’Autonomia Differenziata, prosegue con la raccolta di firme per una mobilitazione popolare sulla cittadinanza italiana, tema quanto mai attuale e centrale nel dibattito politico delle ultime settimane e delle ultime ore.

Questa mattina – sabato 14 settembre – in piazza di Torre Argentina a Roma, +Europa ha organizzato un tavolo di raccolta firme per il referendum sulla cittadinanza con il segretario, Riccardo Magi, e dirigenti e militanti del partito. Una raccolta firme che ha già incassato l’appoggio di personalità di spicco come il giornalista Roberto Saviano, il sindaco di Bologna Matteo Lepore e la sindaca di Firenze Sara Funaro.

Da Roma Riccardo Magi, intervistato dall’inviato di Tag24.it Michele Lilla, ha lanciato un appello a tutte “le forze progressiste che credono che questa sia un’urgenza e una priorità”.

Referendum cittadinanza italiana, Magi: “Unica strada possibile. Tajani si è rivelato un Pinocchio”

Lo scorso 4 settembre +Europa  ha depositato in Cassazione il quesito per un referendum per abrogare il comma 1 dell’articolo 9 della legge 91 del 1992, la legge che regola l’acquisizione della cittadinanza in Italia. Nello specifico il quesito propone una riduzione dei tempi di attesa, da 10 a cinque, per i cittadini stranieri regolarmente residenti in Italia.

Questa mattina è stata avviata la raccolta firme nelle principali piazze italiane, ma è possibile anche apporre la propria firma on-line sull’apposita piattaforma del Ministero della Giustizia.

“La discussione in aula del Ddl Sicurezza ci ha fatto capire che nessuno, in maggioranza e al Governo, ha intenzione di riformare la legge sulla cittadinanza. Al di là delle paginate intere di interviste sullo ius scholae, Tajani si è rivelato un Pinocchio. A questo punto resta un’unica strada percorribile possibile ed è il referendum su cui stiamo raccogliendo le firme. E’ necessaria una mobilitazione unitaria di tutte le opposizioni a partire dalle opposizioni che dovrebbero aver capito che la via parlamentaria purtroppo è sbarrata”.

Il referendum è di tipo abrogativo e si propone gli anni di legale soggiorno continuativo necessario per la cittadinanza che da 10 saranno portati a cinque. Riguarderebbe una platea potenziale di 2.300 mila persone più i loro figli.

Il segretario di +Eu: “Il campo largo deve partire dalla stagione referendaria”

La stagione referendaria che in primavera porterà milioni di italiani a esprimere il proprio parere su argomenti fondamentali per il futuro del paese – ricordiamo che sia i referendum abrogativi del Jobs act e dell’Autonomia differenziata hanno raggiunto le firme necessarie – deve rappresentare secondo Riccardo Magi, il trampolino di lancio per la costruzione di un’alleanza progressista da contrapporre al governo di centrodestra a trazione Lega e Fratelli d’Italia.

“Per il campo largo bisogna partire dai referendum. E’ difficile fare una discussione politica che non parta da obiettivi politici. Altrimenti rimaniamo alle foto ai posizionamenti alle impressioni.  E’ necessario entrare nel merito: iniziative politiche e obiettivi politici. E’ questo il metodo che proponiamo.  Il referendum sull’autonomia differenziata, ad esempio, è stata un’iniziativa unitaria. “

Ddl Sicurezza, Magi: “Divieto sim a stranieri? E’ anticostituzionale”

Il tema della cittadinanza che per settimane ha occupato le pagine dei giornali italiani con lo scontro tra Forza Italia e Lega sulla questione delle Ius scholae è tornata a far litigare, questa volta maggioranza e opposizione, con la discussione – in corso in questi giorni  – alla Camera per l’approvazione del Ddl Sicurezza nel corso del quale, oltre a essere arrivata la bocciatura di tutti gli emendamenti che si proponevano di inserire lo ius scholae nell’ordinamento italiano, ieri ha introdotto nel dibattito un altro elemento di contrasto, ovvero, l’approvazione della norma che di fatto vieta agli stranieri senza permesso di soggiorno di poter acquistare e intestarsi una sim telefonica per poter comunicare con le proprie famiglie.

Una norma liberticida secondo il segretario di +Europa per il quale avrà l’effetto contrario rispetto a quello ricercato, andando ad alimentare un mercato illegale di sim telefoniche.

“La reputo una norma anticostituzionale e contraria alle convenzioni internazionali ed europee che sanciscono le libertà di comunicazione dei cittadini. Nel nostro paese molti cittadini che arrivano attendono anni prima di avere appuntamento per presentare domanda di soggiorno, vi sembra normale che in questi anni non si possa comunicare con le proprie famiglie? Quale sarà l’effetto di questa norma? Un mercato nero delle sim, ottenendo l’effetto contrario, ovvero sfuggirà al controllo chi è l’effettivo titolare delle schede. “