La seconda sforbiciata dei tassi Bce di 25 punti base ha un impatto diretto sulle rate dei mutui: come cambiano dopo il taglio?

La decisione di ridurre il tasso di interesse è, sicuramente, un passo in avanti molto importante che rappresenta un’importante novità per l’economia europea, in generale, e italiana, soprattutto per famiglie e imprese.

I mutui sono resi molto più accessibili: chi ha acceso un finanziamento a tasso variabile vedrà, con tutta probabilità, un ulteriore calo della rata mensile, mentre chi ha intenzione di accedere un nuovo mutuo a tasso fisso potrebbe trovarsi di fronte a offerte molto più convenienti.

Quali sono gli effetti del secondo taglio dei tassi della Bce

Il taglio dei tassi d’interesse di 25 punti base della Bce comporta conseguenze significative e potrà far risparmiare (e guadagnare). Porterà, intanto, a un calo dei tassi d’interesse applicati dalle banche. Non bisogna aspettarsi una discesa immediata e ci saranno comunque differenze tra una banca e un’altra.

L’effetto sarà un taglio dei tassi dei nuovi mutui e anche un abbassamento delle rate per chi ha un mutuo a tasso variabile.

Ricordiamo che si tratta di un secondo calo, in quanto il primo è già avvenuto nel mese di giugno. Ci si aspettava un secondo calo a fine anno, ma abbiamo assistito a una mossa anticipata del tutto inaspettata.

Questo secondo taglio segna un altro passo in avanti verso la normalizzazione delle politiche monetarie, dopo un lungo periodo di tassi restrittivi. Tuttavia, non cambiano le prospettive di medio-lungo termine.

Come cambiano le rate dei mutui a tasso variabile dopo il taglio dei tassi della Bce

Chi ha acceso un mutuo a tasso variabile potrebbe aspettarsi un ribasso delle rate mensili già, probabilmente, dalle prossime settimane.

Secondo il Codacons, i tassi medi dei mutui variabili sono passati da un picco del 4,92%, nel novembre del 2023, al 3,94% del mese di luglio, esattamente un mese dopo la prima sforbiciata della Bce.
Molto probabilmente, il calo proseguirà anche nei prossimi mesi, considerando che il secondo taglio è già arrivato.

Ovviamente, non possiamo dare una stima di quanto sarà l’impatto sulla rata del mese, proprio perché la decisione di ribassare le rate dipenderà del singolo istituto di credito. All’incirca e in linea assolutamente generale si stima un risparmio di 18 euro mensili.

Ci si aspetta, inoltre, che i tagli non si fermino qui. La previsione è che si possa arrivare, relativamente presto, a un risparmio di 38 euro al mese, entro la fine del 2024.

Se ci spostiamo al 2025, invece, si prevede un risparmio fino a 85 euro al mese. Si tratta di dati molto importanti e, in termini pratici, molto incisivi. Pensandoci bene, soprattutto nel caso dei prestiti molto alti il risparmio mensile potrebbe anche essere più alto. Una differenza più contenuta, se non minima, si noterà quando la rata del mutuo è più bassa.

Effetti sulle rate dei mutui a tasso fisso

Discorso leggermente diverso nel caso dei mutui a tasso fisso. Quando si sottoscrive un contratto di mutuo e si opta per il tasso fisso, si paga una rata sempre uguale. La decisione della Bce di tagliare per la seconda volta i tassi d’interesse avrà effetto anche su chi vuole chiedere un prestito e optare per il tasso fisso.

Un miglioramento lo abbiamo già avuto nei mesi precedenti e, con tutta probabilità, lo vedremo anche successivamente.

A oggi, i mutui a tasso fisso continuano a rimanere i più convenienti, in quanto vanno a garantire una maggiore stabilità e sicurezza. Infatti, si può contare su un tasso medio intorno al 3,20%. La riduzione dei tassi è vantaggiosa soprattutto per chi è in procinto di acquistare una caso, in quando le condizioni stanno diventando sempre più favorevoli.