In questi giorni alla Camera dei Deputati è in corso l’approvazione del Ddl Sicurezza e – tra gli articolo contenuti nel provvedimento e già approvato – c’è anche il contestatissimo articolo 10 che introduce il reato penale di occupazione abusiva di immobili e abitazioni private.

La norma, però, contiene al suo interno anche un altro elemento di novità, ovvero, quello relativo agli ‘sgomberi veloci’ degli immobili occupati arbitrariamente. La nuova procedura è stata introdotta dall’articolo 321-bis e consentirà alle vittime di accorciare i tempi per rientrare in possesso della propria abitazione.

Ma in cosa consistono e come funzionano gli sgomberi veloci? Tag24.it lo ha chiesto in esclusiva al deputato di Fratelli d’Italia, componente della Commissione Giustizia della Camera, Andrea Pellicini.

Occupazione abusiva case: cosa sono i nuovi ‘sgomberi celeri’ e come funzionano

D: Come funzioneranno gli sgomberi veloci in caso di occupazioni abusive di immobili e abitazioni private?

R: L’articolo 10 del Ddl sicurezza sanziona chi, con violenza o minaccia, occupa arbitrariamente un immobile altrui, con una sanzione che va da 2 a 7 anni. Questa è la sanzione penale, ma la parte più interessante del provvedimento è quella che prevede poi l’introduzione nel codice di procedura penale dell’articolo 321-bis, che introduce un procedimento d’urgenza – ovviamente governato comunque dal giudice penale – che in caso di occupazione di un immobile, permette al proprietario o all’assegnatario dell’immobile di presentare denuncia e quindi di fare intervenire sul posto le forze di polizia che, dopo gli accertamenti sul posto, relazioneranno a pubblico ministero, il quale chiederà – se ci sono le circostanze – al giudice di emettere un ordine di liberazione. Ottenuto l’ordine i liberazione da parte del giudice, le forze di polizia potranno tornare sul posto e ottenere la liberazione dell’immobile anche coattivamente.

D: Facciamo un esempio concreto: qualcuno ha occupato la mia casa, io vado alla polizia e sporgo denuncia, poi cosa succede?

R: Dopo la sua denuncia arrivano sul posto le forze di polizia, cioè la polizia e i carabinieri, acquisiscono informazioni, guardano i documenti, eventuali contratti di locazione o proprietà. A quel punto, acquisite queste informazioni, se viene accertato che c’è stata un’occupazione abusiva, le forze di polizia relazionano al pubblico ministero, il quale a sua volta chiede al giudice l’emissione dell’ordine di liberazione.

Pellicini: “Non servirà attendere il processo. Lo sgombero in pochi giorni”

D: Senza dover attendere l’esito di un processo?

R: Senza dover fare un processo. Tutto diciamo è in una fase, delle indagini preliminari. Cioè questa cosa potrebbe avvenire veramente nell’arco di pochi giorni. A questo punto ottenuto il decreto del giudice, le forze di polizia possono andare sul posto e liberare l’immobile dall’occupante.

D: E poi una volta ottenuta la liberazione, la denuncia, fa il suo corso?

R: Sì, fa il suo corso perché è stato introdotto questo nuovo reato e a questo punto questa l’occupante subirà un processo. Ma quello che importa al soggetto debole non è tanto la condanna, ma è di rientrare subito nel possesso della propria abitazione.

“Innovazione importantissima. Aiuto concreto alle persone”

D: È un grande cambiamento rispetto al passato e un aiuto concreto alle persone.

R: Questa davvero è un’innovazione importantissima, anche perché molte volte le persone che sono estromesse da un momento all’altro della casa e possono essere persone anziane, disabili, di solito sono soggetti fragili. È un aiuto concreto alle persone.

Pellicini: “Ciò che conta è risolvere i problemi di chi è in difficoltà”

D: Dalle opposizioni sono arrivate molte critiche a questo provvedimento.

R: Questi rilievi secondo me non sono corretti né dal punto di vista giuridico né dal punto di vista politico. La novità da questo punto di vista consiste davvero nell’avere introdotto un procedimento celebre di liberazione che è quello che importa, ovvero, risolvere i problemi di coloro che veramente sono in difficoltà.

D: Qual è il suo giudizio sul Ddl Sicurezza nel suo complesso?

R: Il mio giudizio è assolutamente positivo. Si sta cercando di ridare, o, di conferire maggior autorevolezza allo Stato in un momento in cui ci sono comportamenti che a volte lasciano perplessi e turbano la collettività. C’è bisogno, dal mio punto di vista, di severità, di rigore di fronte a comportamenti che a volte sono allucinanti.