Negli ultimi giorni, si è parlato molto del taglio dei tassi d’interesse della BCE, analizzando i suoi effetti sia sul risparmio che sul guadagno. La Banca Centrale Europea ha mantenuto le promesse, riducendo per la seconda volta il costo del denaro, ora fissato al 4%, mentre il tasso sui depositi è sceso al 3,50%. D’altra parte, nonostante la resistenza in alcune aree, anche l’inflazione sta rientrando nei parametri normali. Almeno per il momento, questo cambio di rotta fornirà una boccata d’ossigeno a un’economia in difficoltà. Vediamo insieme perché il taglio dei tassi della BCE avrà ripercussioni dirette sulla vita degli italiani.

Taglio dei tassi BCE

La procedura sarà lenta e non del tutto indolore, ma come riportato da Formiche.net, Christine Lagarde prevede che entro il primo trimestre del 2025 il tasso d’interesse si attesterà al 2%.

Secondo i dati diffusi dalla BCE, non ci si aspetta un’impennata dell’inflazione entro la fine del 2024, poiché non sono previsti picchi nei prezzi dell’energia.

Anche se il cambiamento era nell’aria da giorni, per l’Italia si attende una scelta coraggiosa da parte della BCE.

Il vicepremier Antonio Tajani ha ribadito che lo 0,25% resta un tasso troppo basso. Ma quali effetti avrà il taglio dei tassi BCE sui mutui, prestiti, risparmi e conti deposito?

Mutui: i primi effetti del taglio dei tassi

I titolari di mutui a tasso variabile l’hanno presa bene. Uno dei primi vantaggi del taglio dei tassi d’interesse riguarda proprio i mutui, poiché le decisioni della BCE influenzano direttamente i consumatori.

In particolare, la riduzione dei tassi si rifletterà progressivamente sulle rate dei mutui a tasso variabile, che risulteranno meno onerose grazie all’indicizzazione dei tassi Euribor.

Chi invece ha sottoscritto un mutuo a tasso fisso non noterà alcuna variazione, poiché il tasso previsto dal contratto resterà invariato.

Tuttavia, nuovi vantaggi potrebbero emergere per coloro che desiderano acquistare casa, con la possibilità di ottenere un mutuo più conveniente rispetto a qualche mese fa.

Secondo Money.it, Bankitalia ha recentemente confermato che il TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale) è sceso al 3,94%, con una riduzione dello 0,25%.

Su questa base, un’associazione di consumatori ha stimato che l’andamento in ribasso dei tassi applicati ai mutui variabili potrebbe comportare un risparmio di circa 18 euro al mese, pari a circa 216 euro l’anno.

Per chi ha sottoscritto un mutuo da 200.000 euro con durata 25 anni, il risparmio totale potrebbe ammontare a circa 70.000 euro rispetto ai tassi superiori al 5%.

Infine, va sottolineato che il ribasso dei tassi di interesse incentiva l’acquisto di immobili e la sottoscrizione di mutui. Dai dati emerge che nel mese di agosto le richieste di mutui sono aumentate del 13,4%.

Prestiti personali: i vantaggi del taglio tassi BCE

Il taglio dei tassi operato dalla BCE ha effetti positivi anche sui prestiti personali. Quando i tassi sui depositi si riducono, anche i prestiti diventano più accessibili e meno costosi.

Acquistare un’auto, finanziare un progetto lavorativo o comprare una casa diventa più conveniente, permettendo di risparmiare somme considerevoli.

Tuttavia, non tutte le banche potrebbero essere pronte a ridurre immediatamente i tassi, e alcune potrebbero prendersi del tempo prima di trasferire il vantaggio ai clienti. Inoltre, in un contesto di incertezza economica, alcuni istituti potrebbero essere più cauti nell’erogare prestiti.

In ogni caso, il tasso di interesse sui prestiti rimane vantaggioso per chi li richiede. Ad esempio, il primo taglio operato dalla BCE a giugno ha ridotto il tasso dei prestiti al consumo da una media del 14% all’8,58%.

Un prestito di 25.000 euro per l’acquisto di un’auto, con una durata di 10 anni, potrebbe oggi comportare un risparmio di circa 11.000 euro rispetto a un prestito acceso nel 2023.

Il calo dei tassi ha anche prodotto un aumento delle richieste di prestiti, con un incremento del 4,3% ad agosto.

Risparmio e conti deposito: vantaggi o svantaggi?

Nonostante i vantaggi per mutui e prestiti, il taglio dei tassi BCE presenta degli svantaggi per i risparmiatori.

Con la riduzione dei tassi, le banche tendono a offrire interessi meno generosi sui conti deposito e di risparmio. Questo perché gli istituti di credito, guadagnando meno dal costo del denaro, hanno scarso interesse a garantire rendimenti elevati ai loro clienti.

Tuttavia, non tutti i conti deposito offriranno tassi bassi: alcuni potrebbero ancora arrivare fino al 4,3% per chi accetta di vincolare i propri soldi per 36 mesi. Ciononostante, le previsioni indicano un ribasso generale di questi rendimenti.