Mentre l’Ucraina continua a fare appello all’Occidente per ottenere il permesso ad utilizzare missili a lungo raggio, Putin mette in guardia i paesi occidentali, avvertendoli delle possibili conseguenze. In un clima di estrema tensione, la Russia ha intensificato le sue azioni contro gli stranieri. Ha inserito sette giornalisti occidentali nella lista dei ricercati per il presunto ingresso illegale nei confini del paese. Successivamente, ha espulso sei diplomatici britannici alimentando ulteriormente l’escalation politica. Le ultime notizie dalla guerra tra Russia e Ucraina.
Guerra in Ucraina, Putin minaccia l’escalation
L’uso di armi a lungo raggio fornite dalla NATO all’Ucraina è un tema delicato. Da un lato darebbe la posibilità a Kiev di aumentare la sua capacità offensiva ma dall’altro potrebbe ulteriormente complicare le già tese relazioni tra l’Occidente e la Russia. Il presidente degli Usa, Joe Biden, ha dichiarato pochi giorni fa, che la sua amministrazione sta lavorando per trovare una soluzione a questa questione.
Secondo quanto riportato dal New York Times, Biden sarebbe intenzionato ad approvare l’impiego di tali armamenti da parte di Kiev. La questione sarà uno degli argomenti principali dell’incontro tra il presidente statunitense e il primo ministro britannico, Keir Starmer, in visita a Washington oggi, 13 settembre.
Il presidente russo, Vladimir Putin, ha lanciato un chiaro avvertimento di ritorsioni nel caso in cui la NATO fosse “direttamente coinvolta” nella guerra, consentendo l’uso di armi a lungo raggio da parte dell’Ucraina. Il premier britannico ha risposto sostenendo che l’Ucraina ha il diritto di difendersi, pur specificando che il suo paese non cerca un conflitto diretto con la Russia. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha sottolineato nuovamente che le parole di Putin sono “estremamente inequivocabili”.
Lo scontro diplomatico tra Russia e Regno Unito
Il Servizio di Sicurezza Federale russo ha annunciato di aver revocato l’accreditamento di sei diplomatici britannici a Mosca, sostenendo che le loro attività mostravano segni di spionaggio e sabotaggio. Questa decisione è stata resa pubblica dopo che sette giornalisti di diversi paesi occidentali sono stati aggiunti nella lista russa dei ricercati.
Il Foreign Office del Regno Unito ha prontamente respinto le accuse, definendole “completamente infondate” e sottolineando che già lo scorso mese il personale britannico aveva subito la revoca dell’accreditamento. Questa mossa aggrava ulteriormente le tensioni diplomatiche.