Oggi, 13 settembre 2024, la deputata dei Cinque Stelle Gilda Sportiello ha depositato in Parlamento una interpellanza urgente per il ministro della salute Orazio Schillaci per i contraccettivi d’urgenza. Il problema che solleva è presto detto: è difficile acquistarli in farmacia: “E’ qualcosa di inaccettabile – accusa Sportiello – i contraccettivi ormonali d’emergenza, la pillola del giorno dopo e quella dei cinque giorni dopo, vengono assimilati ai contraccettivi sistemici, quelli che si assumono preventivamente. È chiaro che ci troviamo davanti a due scopi differenti e il tempismo con cui si assumono i contraccettivi d’emergenza è fondamentale. Quando se ne ha bisogno, e se ne ha bisogno in fretta, trovarsi di fronte a farmacie nelle quali questi farmaci non sono disponibili crea enormi problemi”. Ma perché questa carenza? Sportiello, che è entrata nella storia della Repubblica per essere stata la prima deputata – nel giugno 2023 – ad allattare il proprio figlioletto mentre era impegnata nei lavori d’aula, ne ha parlato più approfonditamente con Tag24.it.

Perché in farmacia è difficile comprare i contraccettivi di emergenza? L’interpellanza della parlamentare Gilda Sportiello

Non è la prima volta che Gilda Sportiello si occupa di diritti delle donne e, in particolare, del tema dei contraccettivi: “Già nel 2019 avevo chiesto che la farmacopea, il testo che contiene le disposizioni per l’attività farmaceutica nonché la lista dei farmaci che devono essere messi a disposizione dell’utenza, venisse aggiornata scorporando i contraccettivi di emergenza da quelli sistemici ormonali. Mi furono date rassicurazioni in tal senso, anche perché eravamo in maggioranza. Invece, solo oggi il Governo ha istituito un tavolo tecnico per l’aggiornamento e la revisione della farmacopea nei prossimi tre anni e quindi ho posto di nuovo il tema dei contraccettivi di emergenza: ancora oggi in alcune farmacie non sono disponibili perché vengono equiparati a quelli normali”.

L’interpellanza a Schillaci: “L’obiezione di coscienza dei farmacisti non è prevista dalle nostre leggi”

Gilda Sportiello vuole andare fino in fondo alla questione contraccettivi anche perché nessuna legge prevede per i farmacisti l’obiezione di coscienza: “Proprio così”, sottolinea la parlamentare a Tag24.it. Allora, cosa succede? “Ci sono farmacisti che vorrebbero dichiararsi e si comportano in ogni caso come tali, tanto è vero che in passato ci sono state anche proposte di legge per assecondarli. Ma fino a questo momento la nostra legislazione non contempla per loro alcuna obiezione di coscienza, tanto più per i contraccettivi di emergenza, che non sono pillole abortive. Quindi, non ci sarebbe obiezione di coscienza che tenga”.

Sta di fatto che la farmacopea indica quali farmaci devono essere tenuti obbligatoriamente a disposizione dell’utenza e, sottolinea Sportiello, “se i contraccettivi di emergenza non vengono dichiarati in questa lista a un farmacista ‘obiettore di coscienza’ basterà tenere solo quelli semplici per essere in regola con la legge: così bypassa il problema”.

Ma questo problema rischia di fare il paio con la scelta del Governo Meloni di far entrare gli antiabortisti nei consultori? Questa la risposta di Sportiello: “C’è di sicuro un attacco ai diritti e sulla salute riproduttiva e sessuale. Nel mirino ci sono l’autodeterminazione e la libertà di scelta di abortire. Del resto, la nostra ministra alle pari opportunità Eugenia Roccella l’ha detto chiaramente che l’aborto non è un diritto. Ma è vero che il problema dei contraccettivi si trascina da tempo, ben prima di questo Governo. Ora, è venuto il momento di risolverlo”.