La pesante sconfitta casalinga contro Buffalo passa in secondo piano rispetto al rischio di aver perso il quarterback titolare per il resto della stagione. Si teme addirittura che la partita di giovedì notte possa essere stata l’ultima della carriera per Tuanigamanuolepola “Tua” Tagovailoa, il 26enne quarterback dei Miami Dolphins, dopo aver subito la sua terza commozione cerebrale, causata da uno scontro con Damar Hamlin, il giocatore che il 2 gennaio 2023 aveva avuto un arresto cardiaco in campo durante la partita contro Cincinnati dopo un colpo al petto.

Come sta Tua Tagovailoa?

Tua stava tentando di ottenere un primo down su corsa quando ha abbassato la testa e ha impattato violentemente contro il defensive back dei Bills, cadendo a terra immobile con le braccia tese. I soccorsi sono stati immediati, con i medici che lo hanno aiutato a rialzarsi e accompagnato negli spogliatoi, dove è arrivato camminando autonomamente. Per l’ex quarterback di Alabama, contando anche gli anni universitari, questa è la quarta commozione cerebrale negli ultimi 5 anni, la terza da quando gioca a Miami. Il coach McDaniels, nel post-partita, è apparso molto preoccupato: “È una situazione che non vorresti mai vedere – ha dichiarato – Non voglio nemmeno parlare di tempi di recupero, l’unica cosa che conta è la salute di Tua. La priorità ora è che si sottoponga ai controlli necessari”. Nel 2022, Tagovailoa aveva confessato di aver considerato il ritiro dopo l’ennesimo colpo alla testa che lo aveva lasciato a terra privo di sensi. Miami era stata fortemente criticata per averlo schierato nella partita successiva.

Da più parti, in particolare da giocatori ed ex giocatori, è giunto immediatamente l’invito a Tua di abbandonare il football. “NFL, fai la cosa giusta”, ha scritto su Twitter Dez Bryant, ricevitore dei Ravens. “Tua ha subito troppe commozioni cerebrali, deve ritirarsi per il suo bene e la sua salute futura”. Sulla stessa linea Ryan Clark, ex difensore di Pittsburgh: “È una delle cose più spaventose che abbia mai visto – ha commentato sui social – e non è stato neanche un colpo così duro. Forse sto diventando vecchio e troppo sensibile…”. Il famoso quarterback aveva firmato lo scorso luglio un’estensione contrattuale di 4 anni per 193 milioni di euro, di cui 151 garantiti. La correlazione tra commozioni cerebrali e encefalopatia traumatica cronica, che può portare alla demenza, è ormai nota da anni. Ci sono stati numerosi casi di giocatori che si sono suicidati in seguito alla malattia, tra cui il celebre Junior Seau, ex superstar dei San Diego Chargers.