Milano, via Varsavia. Un veicolo nero si avvicina a un furgone parcheggiato. Scendono in 6. Poi è il caos: vetri in frantumi, colpiti da mazze di ferro, e il fragore degli spari. Questo l’omicidio di Jhonny Sulejmanovic, avvenuto nella notte fra il 25 il 26 aprile 2024. Con lui la moglie, Samantha, illesa, ma sotto shock. Questa mattina, 13 settembre 2024, due nuovi arresti per quell’assassinio a sangue freddo, ma l’ultimo componente del commando è sfuggito alle forze dell’ordine.
Identificati due membri del commando dell’omicidio di Jhonny Sulejmanovic a Milano: uno arrestato, l’altro in fuga
La Procura di Milano continua a indagare sull’omicidio di Jhonny Sulejmanovic, il giovane 18enne di origine slava, freddato con tre colpi d’arma da fuoco intorno alle 3 di mattina del 26 aprile 2024 scorso in via Varsavia a Milano.
Il ragazzo è vittima di un raid punitivo condotto da un commando di 6 persone. La polizia di Stato, questa mattina, 13 settembre 2024, ha quasi chiuso il cerchio, arrestando altri due componenti. Tuttavia, dopo i 4 soggetti identificati a giugno, ora si cerca solamente l’ultimo membro, che è riuscito a sfuggire all’arresto di stamattina.
In manette, quindi, sono finiti Roberto Ahmetovic, di 33 anni, il cognato Jagovar di 38 e il 35enne Rubino Sulejmanovic. Dei due arrestati questa mattina, invece, ancora nessuna notizia sull’identità.
Secondo le indagini, a bordo dell’auto nera, oltre ai 5 indagati già in custodia cautelare, ci sarebbe stato un sesto passeggero: il guidatore. Il soggetto avrebbe portato i complici sul luogo del delitto, li avrebbe aspettati e avrebbe garantito loro una rapida fuga dopo l’omicidio. Il killer arrestato oggi si trova al carcere Francesco di Cataldo, invece, per il conducente in fuga è stato emesso un mandato di cattura internazionale.
Eppure, a distanza di cinque mesi da quella tragica notte, i residenti non riescono a dimenticare il suono dei colpi di pistola, le urla. Svegliati di soprassalto per quello che sembra essere un vero e proprio regolamento di conti.
Cosa è successo quella notte
Sulejmanovic e sua moglie Samantha dormono tranquilli nel loro furgone Fiat Ducato parcheggiato a bordo strada su via Varsavia, di fronte ai cancelli dell’Ortomercato di Milano. È il 26 aprile 2024, sono quasi le 3 del mattino quando un’auto scura si avvicina al veicolo fermo e 6 passeggeri scendono, armati di mazze di ferro.
Con queste spaccano i vetri del furgone, lo aprono e sparano al 18enne addormentato. Accanto a lui, la moglie comincia a urlare sotto shock. Lei, però, rimane illesa: i membri della spedizione sparano qualche altro colpo intimidatorio verso i familiari della vittima, accorsi sul posto, risalgono in macchina e si dileguano nella notte.
Quella notte sono i genitori di Jhonny Sulejmanovic a dire alle forze dell’ordine che il figlio aveva incontrato qualche ora prima i suoi stessi carnefici, per una birra e per discutere dei vecchi attriti. Peccato che l’incontro sia finito con il 18enne che ha picchiato il 33enne Ahmetovic.