Accelera la crisi tra il Venezuela e la Spagna con continue ripercussioni dal risultato delle elezioni del 28 luglio scorso. Mentre il Consiglio elettorale venezuelano ha confermato la terza vittoria consecutiva del presidente Nicolas Maduro. L’opposizione sostiene che il candidato Edmundo Gonzalez Urrutia sia il vero vincitore del voto. Diversi paesi del sudamerica e anche gli Stati Uniti riconoscono la vittoria di Gonzalez. Il candidato dell’opposizione, però, di fronte a un mandato d’arresto, ha chiesto asilo in Spagna. Anche se sembrava che le relazioni tra i due paesi fossero calme, pochi giorni dopo che Madrid ha concesso asilo a Gonzalez è emersa una crisi diplomatica. Ecco i motivi.
Perché il Venezuela minaccia di interrompere le relazioni con la Spagna?
Lo scorso 7 settembre, l’ex diplomatico Edmundo Gonzalez Urrutia, avversario di Maduro nelle elezioni presidenziali del 2024, ha lasciato il Venezuela. Madrid ha deciso di concedere asilo politico a Gonzalez dopo una serie di trattative. In un intervento televisivo, il presidente Maduro ha dichiarato di aver personalmente garantito il processo di partenza dell’ex ambasciatore. Questa affermazione è stata successivamente negata dalla Spagna. Tuttavia, la partenza di Gonzalez non ha posto fine alle discussioni sull’esito del voto del 28 luglio.
Il Partito Popolare, principale forza dell’opposizione spagnola, ha proposto di riconoscere Edmundo Gonzalez come il vincitore delle elezioni venezuelane entro il 10 gennaio 2025, data in cui il nuovo presidente dovrebbe assumere ufficialmente l’incarico. L’iniziativa include anche una richiesta al regime chavista di cessare immediatamente la repressione e la promozione della reintroduzione delle sanzioni contro Maduro.
La votazione al Congresso
Il Congresso spagnolo ha votato, mercoledì 11 settembre, per chiedere al governo di riconoscere Edmundo Gonzalez come nuovo presidente del Venezuela. Ciò è avvenuto con il sostegno di 177 deputati di diversi schieramenti tra cui il Partito Popolare e Vox. Il partito al governo, il PSOE, ha espresso un voto contrario. L’azione del parlamento non è vincolante.
Il riconoscimento di Gonzalez come presidente del Venezuela da parte della Spagna rappresenterebbe un atto simbolico ma significativo, simile a quelli adottati da altri paesi. Tale riconoscimento aumenterebbe notevolmente la pressione internazionale sul regime chavista. Il Partito Popolare ha annunciato l’intenzione di portare la battaglia anche a livello dell’Unione Europea. La risposta del Venezuela non ha tardato ad arrivare.
La risposta del Venezuela
Il regime chavista ha reagito negativamente alla decisione del Congresso spagnolo. Jorge Rodriguez, presidente del Parlamento venezuelano e fedelissimo di Maduro, ha chiesto di interrompere le relazioni diplomatiche, consolari e commerciali con la Spagna.