Nessuna parola potrà mai esprimere l’orrore di quanto accaduto a Giselle, residente a Mazan, piccolo villaggio in Provenza, nel sud della Francia. Il maxi processo che vede sedersi al banco degli imputati oltre 51 persone, però, ha un solo protagonista: il 71enne Dominique Pélicot. Nel procedimento – avviato lo scorso 2 settembre 2024 dal Tribunale di Avignone – l’uomo è accusato di aver drogato e fatto violentare la moglie per oltre 10 anni da 70 sconosciuti. Oggi, 12 settembre 2024 nuovi e sconcertanti dettagli hanno riacceso i riflettori sull’orribile vicenda.

Francia, avviato il processo contro Dominique Pélicot: accusato di aver drogato e fatto violentare la moglie per oltre 10 anni

Abuso“. Così ha denominato la cartella contenente più di 20mila file video e foto degli stupri della moglie Giselle. Nessuno avrebbe mai potuto immaginare che dietro le mura della loro casa, nel tranquillo paesetto di Mazan, in Francia, potessero avvenire orrori indicibili.

Dietro l’innocuo 71enne della porta accanto, infatti, si celava un essere privo di scrupoli che ha drogato e fatto violentare la donna, con la quale ha trascorso quarant’anni di vita e tre figlie, per ben 10 anni. Un rito ben consolidato per appagare i suoi più loschi desideri sessuali.

Ora, per l’uomo e i suoi oltre 51 complici pesa la grave accusa di violenza sessuale. Avviato, quindi, lo scorso 2 settembre 2024, il processo che ha sconvolto tutto il Paese dal Tribunale di Avignone. Principale imputato Dominique Pélicot, marito della vittima ed ex agente di commercio in pensione.

Il circolo degli stupratori

Le violenze sono cominciate nel 2011. All’improvviso. Per un decennio, però, Pélicot ha organizzato tutto sin nei minimi dettagli, mettendo in piedi un vero e proprio circolo degli stupratori, con tanto di regole di comportamento.

Oggi, 12 settembre 2024, infatti, gli inquirenti hanno portato alla luce nuovi scioccanti dettagli sulla vicenda. Eppure, è una storia esplosa per caso. Tutto è cominciato nel settembre del 2020, quando due donne hanno denunciato l’insospettabile pensionato per averle filmate sotto le gonne.

L’uomo, ancora senza identità, tuttavia, è risultato schedato nel database degli agenti, che hanno scoperto che Pélicot ha commesso lo stesso reato nel 2011, a Parigi. Quella volta è stato multato e lasciato andare.

Ma i sospetti non hanno lasciato in pace gli inquirenti, che, insospettiti, hanno deciso di perquisire la sua casa e il pc. Proprio nel computer la scoperta della cartella incriminata. Ogni video e fotografia eera metodicamente designata con una data, un nome o soprannome e un titolo pornografico: un archivio intero degli orrori subiti dalla moglie incosciente e a sua insaputa.

Sconosciuti contattati sul web

Pochi ma semplici. Gli step dello stupro cominciavano con la ricerca sul web, sul sito – adesso chiuso – Coco.fr, di un potenziale complice. Dopo una breve conversazione, veniva fissata la data, così da poter versare nel bicchiere di Giselle, a cena, un potente anestetico:

Mi sentivo spesso stanca. Certe sere avevo solo bisogno di stendermi a letto

Così la moglie, che agli inquirenti ha sempre detto di non ricordare assolutamente nulla. Una volta persi i sensi, i complici entravano in casa, lavavano accuratamente le mani con acqua calda e si spogliavano in cucina. Poi, in camera da letto davano inizio all’amplesso.

Agli uomini, Pélicot, aveva severamente imposto di parcheggiare l’auto a qualche centinaio di metri dall’abitazionenon indossare profumi e non fumare; non dimenticare i vestiti in camera da letto e permettergli di osservare gli stupri, ai quali lui stesso avrebbe potuto partecipare e filmarli. 

Il processo

Stando agli atti in possesso del giudice del Tribunale di Avignone, Giselle sarebbe stata violentata oltre 92 volte in 10 anni da almeno 70 sconosciuti. Cuochi, infermieri, vigili del fuoco, agenti di polizia penitenziaria.

I 51 imputati hanno un range di età compresa fra i 26 e i 74 anni. Degli oltre 70 uomini coinvolti, diversi si sono difesi dichiarando che non avevano alcuna idea che fossero rapporti non consenzienti. E, anzi, hanno affermato di aver pensato che si trattasse di un banale gioco erotico fra i due coniugi.

Interrogato anche un esperto, incaricato di stilare la perizia psichiatrica di Pélicot. Secondo il perito, si sarebbe trattato di “atti che sfiorano la necrofilia“. Ad aggravare la posizione del 71enne anche la pesante accusa di omicidio: nel 1991, Pélicot avrebbe, infatti, violentato e ucciso una donna.

L’emulatore

Fra gli sconosciuti anche il 63 anni, Jean-Pierre, ex camionista, che avrebbe emulato Pélicot, dopo averlo incontrato e preso parte a uno stupro. Tuttavia, l’uomo non risulta fra gli imputati del processo al 71enne, ma nella serata di ieri, 11 settembre 2024, è stato ascoltato dalla Corte perché avrebbe dato vita a ben 12 episodi simili, avvenuti tra il 2015 e il 2020.

Sotto shock gli amici e i familiari, che lo hanno descritto come una “persona meravigliosa“. Secondo quanto stabilito dagli agenti, il 63enne sarebbe stato contattato da Pélicot in una chat room chiamata “A sua insaputa“.

L’investigatore capo, Stéphan Gal, ha dichiarato che Jean-Pierre incontrava Pélicot, il quale gli forniva gli anestetici da usare sulla moglie la volta dopo. Una verità troppo difficile da metabolizzare, tant’è che lo stesso figlio di Jean-Pierre si è convinto che il padre sia stato manipolato.

Secondo il ragazzo, l’infanzia vissuta fra violenze domestiche ed estrema povertà avrebbe reso il genitore fragile e sensibile a certi tipi di manipolazioni, mentre la madre, come riportato da EuropaToday, ha dichiarato:

Ciò che ha fatto è inconcepibile. Era una persona meravigliosa. Ci ha distrutto. Sto aspettando la verità, che mi dica perché ha creato questa situazione. Perché lo ha fatto? Andavamo d’accordo. Non ci sono state discussioni. Non c’era niente. È incomprensibile

Dall’estero, però, questa non è l’unica notizia raccapricciante di oggi, 12 settembre 2024. In Svizzera, un altro processo ha svelato gli orrendi retroscena dietro l’omicidio della 38enne Kristina Joksimovic, strangolata, fatta a pezzi e frullata dal marito.