Si va verso un ritorno della cessione dei crediti d’imposta e dell’applicazione dello sconto in fattura sui costi dei lavori agevolati dal superbonus grazie alla reintroduzione della remissioni in bonis. Non sarà un colpo di spugna per tutte le operazioni ormai estromesse definitivamente da quanto previsto dal decreto legge 39 del 30 marzo 2024 (e, ancor prima, dal decreto 11 del 17 febbraio 2023), ma una nuova opzione che consentirebbe di correggere gli errori commessi all’atto della comunicazione dei due meccanismi alternativi alla detrazione fiscale. Senza sconto e cessione del credito, per le spese rientranti nel superbonus del 2024 non rimane che la detrazione fiscale nella dichiarazione dei redditi, peraltro allungata a dieci anni.

L’eventuale introduzione di una nuova fase della remissione in bonis concederebbe una chance rispetto all’ultimo termine di presentazione della comunicazione di cessione del credito o di sconto in fattura del 4 aprile 2024. Entro questa data, infatti, si stabiliva la scadenza per comunicare all’Agenzia delle entrate le opzioni utilizzate sui bonus edilizi. Tale comunicazione va fatta annualmente entro il 16 marzo, salvo proroghe, come avvenuto anche quest’anno.

Superbonus, di cessione crediti e sconto in fattura 2024: ecco per chi

Il Consiglio nazionale dei commercialisti, presieduto da Elbano de Nuccio, è in pressing per riaprire i termini della remissione in bonis al fine di correggere gli eventuali errori che non abbiano consentito, a chi abbia fatto lavori di ristrutturazione e di riqualificazione energetica, di fruire dello sconto in fattura o della cessione dei crediti d’imposta nei casi di superbonus.

A tal proposito, il Consiglio nazionale dei commercialisti ha presentato in Senato, in sede di esame del decreto legge “Omnibus” (Dl 113 del 2024) – riguardante le misure urgenti di carattere fiscale, la proroga di termini di norma e gli interventi di carattere economici – la proposta di consentire ai contribuenti di correggere gli errori commessi nella compilazione della comunicazione e di fruire, in questo modo, dello sconto in fattura o della cessione dei crediti d’imposta.

Remissione in bonis per le agevolazioni edilizie: di cosa si tratta?

“La conversione in legge del decreto legge 113 del 2024  – si legge in una nota del Consiglio dei commercialisti – può rappresentare la sede ideale per consentire ai contribuenti di correggere gli errori commessi in sede di compilazione e presentazione all’Agenzia delle entrate delle comunicazioni di opzione di sconto o cessione, di cui all’articolo 121, comma 1, lettere a) e b), del decreto legge 19 maggio 2020, numero 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, numero 77, il cui termine ultimo di presentazione è scaduto il 4 aprile 2024, con l’esclusione dei soli errori che hanno comportato la comunicazione e il riconoscimento di un credito d’imposta di ammontare minore rispetto a quello che sarebbe stato spettante”.

Col ritorno di cessione crediti e sconto in fattura, agevolati i condòmini del superbonus

La soluzione suggerita dal Consiglio nazionale dei commercialisti sulla comunicazione del superbonus consentirebbe – senza l'”aggravio di un solo euro” rispetto al monte dei crediti a oggi riconosciuto nei cassetti fiscali dei cessionari e dei fornitori e preso in considerazione anche dal ministero dell’Economia e Finanza (Mef) per la redazione dei relativi documenti – di avere un’alternativa all’annullamento della comunicazione da presentare entro il 4 aprile 2024.

Annullare la comunicazione senza la possibilità di remissione in bonis, infatti, ha quale conseguenza per il contribuente di perdere il credito d’imposta spettante o di poter applicare lo sconto in fattura. Con una nuova remissione in bonis si permetterebbe ai committenti di non perdere la possibilità di ricorrere a una delle due opzioni e si favorirebbero, tra gli altri, tutti quei condòmini che abbiano commesso un errore sulla comunicazione con riguardo alle spese sostenute per interventi agevolati che riguardavano le parti private di pertinenza della singola unità immobiliare condominiale.