Il pubblico ministero Marco Brusegan ha chiesto l’ergastolo per Diletta Miatello, l’ex vigilessa di San Martino di Lupari finita a processo per l’omicidio di entrambi i genitori. Ecco cosa ne sappiamo.

Chi è Diletta Miatello, l’ex vigilessa a processo per l’omicidio dei genitori

Diletta Miatello ha 52 anni, una laurea in Psicologia e un passato nel corpo della polizia locale del comune trevigiano di Asolo. Da due anni è reclusa nella sezione femminile del carcere di Montorio Veronese (dove si trova, tra le altre, anche Valentina Boscaro, che uccise il fidanzato Mattia Caruso ad Abano Terme).

È accusata dell’omicidio dei genitori Maria Angela Sarto, 82 anni, e Giorgio Miatello, 89 anni: nell’ottobre del 2022, secondo le ricostruzioni, lì colpi con un coccio di ceramica all’interno della loro abitazione di San Martino di Lupari, nel Padovano, facendo in modo che non potessero chiedere aiuto (gettando il telefono che avevano in uso dalla finestra).

L’anziana morì dissanguata poco dopo l’agguato; il marito, soccorso dopo l’allarme lanciato dall’altra figlia, che lo trovò in fin di vita accanto al corpo della madre, si spense dopo due mesi trascorsi in ospedale nonostante i tentativi dei medici di salvarlo. Aveva riportato fratture composte al cranio, numerose ferite lacero-contuse al volto ed alcune emorragie a livello cerebrale.

Le prove a carico della 52enne, che si proclama innocente

Ad incastrare la donna ci sarebbero le tracce di Dna rinvenute su una cuffia da bagno; il ritrovamento, sulla scena del crimine, dell’impronta di una ciabatta che lei stessa avrebbe riconosciuto come propria e il fatto che, poco dopo il delitto, abbia cercato un hotel di Romano d’Ezzelino, nel Vicentino, e lo abbia prenotato (verosimilmente per nascondersi e sfuggire alla cattura).

Fu arrestata proprio lì. E non ha mai smesso di proclamarsi innocente. Nel corso dell’ultimo interrogatorio a cui è stata sottoposta, rivolgendosi ai genitori con l’appellativo, “freddo e distaccato” di “coniugi Matiello“, ha dichiarato:

Lui era violento, e lei se ne lavava le mani come Ponzio Pilato. Mi sentivo come Cenerentola, perché mi sfruttavano per i lavori di casa,

Lo riporta Rai News. Il movente del delitto sarebbe da rintracciare proprio nel rapporto conflittuale che la stessa aveva con i genitori.

Chiesto l’ergastolo: la sentenza è attesa per il prossimo 16 ottobre

Gli esperti che l’hanno visitata in carcere l’hanno giudicata capace di intendere e di volere nonostante un disturbo della personalità di tipo paranoide. Ieri, 11 settembre 2024, il pm Marco Brusegan ha chiesto ai giudici di primo grado di condannarla al massimo della pena e di riconoscerle anche sei mesi di isolamento diurno.

La parte civile, rappresentata dall’avvocato Pietro Someda, ha chiesto invece 600 mila euro di risarcimento per la figlia minore delle due vittime e 224 mila euro per la nipote. La sentenza è attesa per il prossimo 16 ottobre.

Una vicenda che ne ricorda un’altra

La storia dell’ex vigilessa ricorderà a molti quella di Benno Neumair, che all’inizio del 2021 aggredì e uccise, strangolandoli con una corda da arrampicata, i genitori Peter e Laura a Bolzano per poi gettarne i corpi nelle acque del fiume Adige.

Anche lui, come Diletta, era da poco tornato a stare da loro; anche lui aveva con le vittime un rapporto conflittuale. Dopo aver tentato di depistare le indagini, messo alle strette, confessò, però, ciò che aveva fatto. Sia i giudici di primo che di secondo grado lo hanno condannato all’ergastolo; è recluso nello stesso carcere della 52enne di San Martino.