Sono emersi particolari degni di un film dell’orrore dalle indagini sul terribile ominicidio di Kristina Joksimovic, la finalista di Miss Svizzera strangolata, fatta a pezzi e messa in un frullatore dal marito reo-confesso a Binningen. I fatti risalirebbero allo scorso 13 febbraio 2024, ma oggi, 12 settembre 2024, il Tribunale federale di Losanna ha rigettato la domanda di scarcerazione dell’uomo.
Strangolata e messa in frullatore: Kristina Joksimovic, finalista di Miss Svizzera, uccisa dal marito a Binningen
Una vicenda macabra e sempre più orrenda quella che ha come protagonista la 38enne, Kristina Joksimovic. Il suo nome è noto in Svizzera per la sua partecipazione al Concorso di Bellezza Miss Svizzera, dove è arrivata in finale.
La giovane è stata ritrovata morta nella sua casa di Binningen, nel Canton Basilea Campagna, nel distretto di Arlesheim, lo scorso 13 febbraio 2024. Gli inquirenti hanno trovato il suo corpo maciullato e alcune parti erano state addirittura messe in un frullatore a immersione, ridotte in purea e sciolte in una sostanza chimica.
Come riportato ieri, 11 settembre 2024, dal quotidiano bz Basel – News für die Region Basel, a finire in manette il marito 41enne della giovane, che avrebbe confessato spontaneamente l’omicidio. Secondo quanto raccontato, l’uomo avrebbe smembrato la moglie con un seghetto alternativo, un coltello e delle cesoie da giardino.
La confessione del marito
A quasi un mese di distanza dal delitto, il marito di Kristina ha ceduto alle pressioni degli agenti e ha, finalmente confessato il crimine. In una prima versione, infatti, l’uomo avrebbe raccontato di aver trovato la moglie senza vita nella lavanderia.
Preso dal panico, quindi, avrebbe cercato di disfarsi del corpo, tagliandolo a pezzetti. Versione, poi, smentita dall’evidenza dell’esame autoptico e dalla testimonianza del suo comportamento aggressivo da parte di un conoscente. I due sarebbero stati in crisi per mesi.
Così, avrebbe ufficialmente ritrattato il racconto, confermando di essere lui l’artefice del macabro episodio. Nella scioccante dichiarazione, rilasciata a marzo, il 41enne avrebbe detto che la donna aveva cercato di aggredirlo con un coltello e, per questo lui, avrebbe reagito. La legittima difesa, però, invocata da “Thomas” – così lo etichettano i media locali – non ha convinto gli inquirenti.
Le indagini
Secondo quando scoperto dagli inquirenti, infatti, Thomas avrebbe mostrato comportamenti violenti e tratti sadico-sociopatici già prima dell’orribile gesto. L’ex compagna sarebbe stata afferrata per il collo, colpita e sbattuta contro il muro.
Anche il cadavere di Kristina mostrerebbe segni compatibili con più di uno strangolamento, come stabilito dal medico legale. Per gli agenti, quindi, non ci sarebbe alcun dubbio:
Il presunto colpevole ha mostrato un livello notevolmente elevato di energia criminale, mancanza di empatia e sangue freddo dopo aver ucciso sua moglie e ha cercato di insabbiare il crimine
Tuttavia, il 41enne, nei mesi scorsi, ha fatto richiesta di scarcerazione sia al Tribunale dei provvedimenti coercitivi di Basilea Campagna che al Tribunale cantonale. Domanda, oggi 12 settembre 2024, rigettata nuovamente dal Tribunale federale di Losanna.
Chi era Kristina Joksimovic?
Raggiante, biondissima e piena di vita Kristina Joksimovic, mamma di due bambini, avuti proprio dall’uomo che l’ha uccisa. Del suo sorriso, adesso, rimangono solo le foto pubblicate su Instagram.
La testata 20 Minuten racconta che la giovane 38enne ha ottenuto la fascia di Miss Svizzera Nor-Ovest ed è arrivata in finale a Miss Svizzera nel 2007. Ha proseguito la sua carriera nel mondo dei concorsi di bellezza facendo la catwalk coach e come mentore della modella Dominique Rinderknecht, partecipante a Miss Universo 2013.
Reo-confesso anche il marito 78enne di Piera Ebe Bertini, la 77enne uccisa a Ravenna lo scorso 9 settembre 2024. Nella sua dichiarazione, l’anziano ha detto di aver compiuto l’estremo gesto nella paura che alla sua morte, la moglie – malata da tempo – sarebbe rimasta senza le cure necessarie.