Una delle domande più frequenti è: “Come non pagare le cartelle esattoriali?”. Molti sperano in un alleggerimento significativo della propria posizione debitoria, sognando di potersi liberare dei debiti fiscali. Vediamo insieme le possibilità di annullamento, sospensione e discarico delle cartelle esattoriali.

Come non pagare le cartelle esattoriali?

Nel contesto delle recenti riforme fiscali, è emersa la questione dell’annullamento, sospensione e discarico delle cartelle esattoriali. Ora più che mai, i contribuenti cercano di capire come evitare di pagare i debiti fiscali iscritti a ruolo. Premesso che il discarico delle cartelle esattoriali sarà operativo dal 1° gennaio 2025 e coinvolgerà alcuni contribuenti, esistono altre opzioni per annullare le cartelle esattoriali.

Si fa riferimento in particolare alla prassi dell’annullamento e della sospensione, prevista dall’Agenzia delle Entrate – Riscossione, una procedura semplice che potrebbe permettere di non pagare alcuni debiti fiscali. Analizziamo insieme come funziona la procedura e quali cartelle saranno oggetto del discarico nel 2025.

Annullamento del debito

Non sono pochi i contribuenti che hanno problemi con l’Agenzia delle Entrate – Riscossione. Attualmente, molti stanno provvedendo al pagamento della quinta rata della Rottamazione quater, in scadenza il 15 settembre e pagabile entro e non oltre il 23 settembre. Altri, invece, si chiedono come ridurre il peso dei propri debiti fiscali, specie se decaduti dalla Definizione agevolata o per altri motivi.

Dopo settimane di discussioni sul discarico delle cartelle esattoriali, confermato con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale n. 184 del 07 agosto 2024 del decreto legislativo n. 110 del 29 luglio 2024, contenente disposizioni sul riordino del sistema nazionale della riscossione, si cerca di comprendere come evitare il pagamento.

Attualmente, chi ha ricevuto una cartella esattoriale ma ritiene la richiesta infondata o non dovuta, può presentare una domanda di annullamento. La richiesta può essere presentata a:

  • Ente creditore;
  • Agenzia delle Entrate – Riscossione, che agisce da tramite nella riscossione degli enti pubblici creditori, come ad esempio l’INPS, l’Agenzia delle Entrate, i Comuni, ecc.

Richiesta in autotutela

La richiesta di sgravio (annullamento) del tributo oggetto della cartella esattoriale deve essere presentata direttamente all’ente creditore che ha emesso il debito. Il contribuente deve presentare una richiesta di “autotutela”, nella quale chiede la correzione dell’errore. L’ente creditore può accogliere in tutto o in parte la richiesta, annullando totalmente o parzialmente il debito e trasmettendo all’Agenzia delle Entrate – Riscossione l’ordine di annullare il debito (richiesta di “sgravio”). Se l’Agenzia non riceve alcuna comunicazione, può procedere al recupero del credito.

In alternativa, il contribuente può presentare ricorso al giudice per richiedere l’annullamento della cartella esattoriale. Se il giudice accoglie l’istanza, l’ente procederà all’annullamento del debito. È inoltre possibile ricorrere al “giudizio di ottemperanza” per obbligare l’ente a seguire la decisione del giudice o segnalare la questione al Garante del contribuente.

Sospensione della cartella esattoriale

Il contribuente che riceve una cartella esattoriale e ritiene che il pagamento non sia dovuto può richiedere la sospensione del debito ai sensi della Legge n. 228/2012, entro 60 giorni dalla notifica dell’atto di pagamento. La richiesta va presentata all’Agenzia delle Entrate – Riscossione, che sospenderà ogni azione di recupero del credito e trasmetterà la richiesta di verifica all’ente creditore.

Se entro 220 giorni dalla presentazione della richiesta il contribuente non riceve alcuna comunicazione, la legge prevede che il debito venga annullato.

Come non pagare le cartelle esattoriali: discarico dei debiti iscritti a ruolo 2025

Gli articoli 3 e 4 del Dlgs n. 110/2024 introducono le disposizioni normative sul “discarico dei crediti iscritti a ruolo”. Questa procedura viene utilizzata dall’ente creditore quando non riesce a riscuotere un debito. Secondo le nuove regole, un debito non riscosso entro 5 anni dall’affidamento all’ente dovrà essere cancellato.

L’articolo 5 prevede diverse azioni che possono essere intraprese dai creditori, tra cui:

  • Riscuotere direttamente;
  • Affidare il recupero a soggetti privati;
  • Riaffidare il recupero all’Agenzia per altri due anni, nel caso emergano nuovi beni o redditi del debitore.

Inoltre, se nel corso degli anni emergono nuovi beni, i creditori possono chiedere all’Agenzia delle Entrate – Riscossione un recupero del debito entro 5 anni dal discarico.

In sintesi, Le principali opzioni per contestare o annullare una cartella esattoriale includono la richiesta di annullamento, la sospensione del debito e il ricorso al giudice. Di seguito sono elencati i soggetti coinvolti e le azioni previste:

AzioneChi coinvolgereDescrizione
Richiesta di annullamentoEnte creditore o Agenzia delle Entrate – RiscossioneLa domanda per annullare il debito deve essere presentata all’ente che ha emesso il tributo, come INPS o Comuni.
Richiesta in autotutelaEnte creditoreIl contribuente può chiedere la correzione di errori tramite una richiesta di “autotutela”.
Sospensione del debitoAgenzia delle Entrate – RiscossioneIl contribuente può chiedere la sospensione della cartella entro 60 giorni dalla notifica. Se non riceve risposta entro 220 giorni, il debito viene annullato.
Discarico del debito (2025)Ente creditoreI debiti non riscossi entro 5 anni dall’affidamento all’ente creditore verranno cancellati automaticamente.
Ricorso al giudiceAutorità giudiziariaIl contribuente può fare ricorso al giudice per chiedere l’annullamento del debito.
Giudizio di ottemperanzaAutorità giudiziariaSe l’ente non segue la decisione del giudice, il contribuente può richiedere il “giudizio di ottemperanza”.
Azioni dei creditori (art. 5)CreditoriI creditori possono riscuotere direttamente, affidare il recupero a privati o riaffidarlo all’Agenzia se emergono nuovi beni o redditi del debitore.
Recupero in caso di nuovi beniAgenzia delle Entrate – RiscossioneSe emergono nuovi beni entro 5 anni dal discarico, i creditori possono richiedere il recupero del debito.