La nuova stagione di fiction targate Rai finalmente comincia. L’inizio dell’autunno significa grandi novità e mai come per questo 2024 gli spettatori si sono appassionati a racconti tratti da biografie o figure curiose che hanno attraversato la storia, i romanzi e la letteratura d’ogni tempo. È in arrivo Kostas, la fiction di Rai1 in cui ci attende Stefano Fresi come attore protagonista. Quando esce?
Quando esce Kostas, la fiction su Rai1?
Il primo episodio della fiction Kostas uscirà in prima serata su Rai1 giovedì 12 settembre 2024.
Di cosa parla Kostas? La trama
Si parte dalla grande ispirazione della serie. Per questa avventura targata Rai si seguono le vicende del commissario Kostas Charitos, il personaggio chiave dei romanzi dello scrittore e sceneggiatore armeno-greco commissario Petros Markarīs. Grandi successi Rai come “Il commissario Montalbano”, “L’Allieva”, “Nero a metà” e tanti altri, ce la dicono lunga sul gusto del pubblico italiano: gli spettatori hanno da sempre nutrito grande passione per le serie “un po’ crime un po’ commedia”, dove ci sono casi da risolvere e intrecci personali tra gli eroi protagonisti e i personaggi che ruotano attorno alla trama. Il nostro Kostas, in questo caso, si muove in Grecia, nel 2009. Amministra la Sezione Omicidi sorvegliata dalla Polizia di Atene. Ha un carattere un po’ particolare: ama le abitudini, si tiene lontano dalla psicologia e ha un amore per i vocabolari. E’ papà di Caterina ed è sposato con Adriana. In ogni puntata scopriremo non solo le avventure strettamente legate al suo lavoro di commissario, ma anche misteri legati al passato della sua famiglia.
Tra un episodio e l’altro, non mancheranno estratti e intrecci politici che arrivano direttamente dalla storia. All’ordine del giorno vedremo crimini con anti-eroi, persone in difficoltà, ex spie, clandestini e imprenditori dalla doppia faccia.
Intervista al cast: Stefano Fresi e Francesca Inaudi
Alla presentazione della nuova fiction Rai, il nostro inviato Thomas Cardinali, ha intervistato gli attori protagonisti della serie: Stefano Fresi e Francesca Inaudi.
D: Kostas, cosa offre di nuovo un uomo nel ricco panorama seriale del crimine, e perché il pubblico italiano dovrebbe interessarsi ad un commissario di Atene?
Risponde Stefano Fresi: Offre sicuramente la visione di un commissario che non ha una vita tormentata, ma una vita normalissima, con una famiglia che funziona. Vive in una città diversa da quelle che conosciamo, ma solo fino a un certo punto, perché magari noi pensiamo alla Grecia come all’Acropoli o alle spiagge, mentre la metropoli di Atene è molto più simile alle nostre città di quanto immaginiamo.
E perché dovrebbe avere successo una serie ambientata ad Atene? Per lo stesso motivo per cui hanno avuto successo Nero Wolfe, il tenente Sheridan o Maigret, ad esempio. Si racconta l’umanità, i sentimenti, le situazioni, e l’ambientazione geografica diventa solo un tocco di esotismo che ci incuriosisce, ma è la storia che conta. Potrebbe svolgersi anche in Madagascar, sarebbe lo stesso.
D: Interessante il rapporto tra voi due. Dove finisce la parte burbera che abbiamo visto, e dove inizia invece quella di un marito magari un po’ troppo ossessivo nel controllo della moglie? Raccontateci un po’ questa coppia.
Risponde Francesca Inaudi: Dissento sull’ossessione e il controllo. Penso che tra loro ci sia una grandissima complicità. Parte di questa complicità è il tenere vivo il rapporto con un punzecchiarsi continuo su tutto, pur essendo concordi sulle questioni fondamentali. Adriana è l’unica persona con cui Kostas non è ruvido, anzi, è un porto sicuro, un luogo di accoglienza. È il pilastro su cui si fonda il suo desiderio di realizzazione personale. In una coppia i poli sono due, e l’equilibrio tra loro è ciò che rende forte la relazione, non uno che prevale sull’altro. Questo è evidente nel loro rapporto.
E Fresi aggiunge:
Kostas arriva sempre primo con i suoi collaboratori, col capo della polizia, con i criminali che arresta. Ma con la moglie arrivano sempre insieme al traguardo, mai uno prima dell’altro.
D: Molti hanno definito Kostas un Montalbano in salsa greca, anche per via della Palomar come società produttrice, ma voi evidenziate questa grande differenza: mentre il rapporto di coppia di Montalbano era più tormentato e distante, qui è molto più unito. Cosa ne pensi?
R: Penso che quello che hai detto dimostri che fare paragoni tra le serie non abbia molto senso. Sì, sembra un po’ un Montalbano greco, ma poi si distingue per questo, quello e quell’altro, quindi non è davvero Montalbano greco. Non mi è mai piaciuto fare confronti, perché nuocciono all’originalità dei progetti e degli autori. Il primo romanzo di Kostas Charitos è stato scritto 30 anni fa.
Inaudi aggiunge: Lo prendiamo come un augurio di avere la stessa fortuna e longevità di Montalbano.
D: Si vocifera già di altre stagioni. I romanzi sono davvero tanti, giusto?
E poi interviene Fresi: Sono 18! Quindi sì, c’è la possibilità. I romanzi sono stati scritti, ora tocca al pubblico: se apprezzeranno questa storia, siamo prontissimi a offrirne un seguito.
D: L’ultima domanda, molto semplice. Kostas è un mangione: qual è il tuo piatto greco preferito?
R: Il mio piatto greco preferito? Guarda, non ne ho uno in particolare. Quello che mi piace della cucina greca è il senso di condivisione che si nasconde dietro il pasto. Se ordini un’insalata greca, ad esempio, arriva una porzione per tre persone, perché lì si ordinano due o tre piatti e si dividono in cinque. Questo senso di condivisione è la cosa che amo di più della cucina greca. Poi, è tutto buonissimo!
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