A Springfield, in Ohio, gli immigrati sono stati visti rapire e mangiare cani e gatti“. Questa è stata l’affermazione probabilmente più clamorosa del candidato repubblicano Donald Trump nel dibattito contro Kamala Harris di oggi 11 settembre 2024. Stando a quanto affermato dal tycoon, alcuni profughi haitiani – ospitati per via dell’instabilità dello Stato caraibico – avrebbero rapito gli animali domestici di alcuni residenti della città dell’Ohio per cucinarli.

Quella del candidato repubblicano è una fake news. Già due giorni fa lo Springfield News Sun – giornale locale della città nell’occhio del ciclone – ha riportato la notizia del capo della polizia che ha smentito la storia dei migranti che cucinavano animali. Probabilmente la notizia prende spunto da un fatto non ancora verificato: un uomo di 28 anni haitiano si sarebbe recato al parco di Springfield ed ha catturato un’anatra per mangiarla.

Trump: “Gli immigrati mangiano cani e gatti a Springfield”, la clamorosa fake news

La storia dei migranti che mangiano animali domestici parte da Reddit ad agosto 2024. Il social network è spesso frequentato da estremisti di destra che diffondono contenuti espliciti o recuperano foto per costruire fake news. Un utente con il nickname isitmeyourelooking4x ha pubblicato una foto di un uomo haitiano con in mano un’anatra morta. Tantissime persone hanno ritenuto che il 28enne abbia catturato l’anatra dal lago del parco pubblico per ucciderla e cucinarla. Una ricostruzione basata sul mero sospetto.

La foto, scattata presumibilmente a Columbus vicino a Springfield, ha fatto il giro del web grazie a molti utenti legati all’estrema destra trumpiana. Sullo scatto sono state costruite storie assurde fino ad arrivare alla creazione della fake news secondo cui i migranti haitiani rapiscono gli animali domestici per mangiarli.

Things you see while driving in CBUS
byu/isitmeyourelooking4x inColumbus

Dal web a Vance per poi arrivare a Trump: l’assurdo giro della fake news

La fake news ci ha messo poco ad arrivare allo staff di Donald Trump che ha ben pensato di utilizzarla contro Kamala Harris per dimostrare il presunto fallimento dell’inclusione negli Usa. Il vice di Trump JD Vance ha pubblicato un post su X negli scorsi giorni in cui ha parlato della fantomatica vicenda degli immigrati che mangiano gli animali domestici.

Meno di trenta minuti dopo la pubblicazione del post, la polizia della città di Springfield è stata interpellata riguardo al comportamento dei migranti. Il capo delle forze dell’ordine locali ha smentito la storia diffusa dagli estremisti di destra dicendo che non sono stati segnalati casi di animali rapiti o mangiati da persone di nazionalità haitiana.

Nella piccola città statunitense di circa 60mila abitanti, ci sono tra i 15mila e i 20mila migranti accolti negli ultimi quattro anni, molti dei quali provengono da Haiti. In passato i cittadini si sono lamentati della convivenza con i rifugiati dello Stato caraibico. Tutto sarebbe dovuto finire con le dichiarazioni della polizia di lunedì scorso ma così non è stato. Nella giornata di oggi Donald Trump ha utilizzato la vicenda degli immigrati che mangiano cani e gatti nel dibattito contro Kamala Harris venendo prontamente smentito.

La fake news continua a circolare

Nonostante sia stato appurato che i migranti non consumassero carne di animali domestici, l’esercito web di Trump non si da pace. Su X circolano centinaia di foto create con l’Intelligenza Artificiale dove il tycoon cerca di salvare gattini e anatre da migranti che lo inseguono. Altri invece diffondono video riguardo ad un altro caso di cronaca locale riguardante un immigrato haitiano che avrebbe travolto una signora di 71 anni uccidendola.

In aiuto di Trump arrivano anche i famigliari. Il primogenito Don Trump jr ha diffuso un’immagine creata con l’AI in cui si vede il padre difendere uno stormo di papere. Nel post è possibile leggere che il 26 agosto è stato segnalato alla polizia di Springfield che alcuni migranti avrebbero catturato quattro oche per mangiarle. Circostanze smentite dalle forze dell’ordine.