In arrivo interessanti novità per i meno abbienti, che potranno beneficiare di una pioggia di aiuti ed incentivi nel comparto edile.

In vista della Manovra 2025, l’esecutivo Meloni si appresta a revisionare le agevolazioni fiscali nel settore edile. L’obiettivo del governo è quello di evitare l’erogazione di bonus “a pioggia”, prestando attenzione alle risorse finanziarie. La riforma delle detrazioni fiscali deve superare l’attuale frammentazione. Tra gli obiettivi indicati nella direttiva Case Green si prevede di tagliare il 16 percento dei consumi degli edifici ad uso residenziale del 16 percento. Il governo punta a rilanciare il Ddl sul nucleare entro il corrente anno e mira a rafforzare gli investimenti per l’efficientamento energetico.

Case e sgravi: il pacchetto casa in Manovra 2025

Il governo Meloni punta a revisionare le detrazioni per l’efficientamento energetico degli edifici. Scopriamo come cambierà la mappa delle agevolazioni e degli sgravi per le opere edilizie. Obiettivo dell’Esecutivo Meloni è quello di abbandonare definitivamente l’erogazione di bonus “a pioggia”: dopo l’addio al Superbonus, i tecnici del ministero Tesoro e dell’Ambiente sono al lavoro per definire le agevolazioni edilizie. Gli sgravi dovrebbero concentrarsi sugli interventi che vanno a premiare l’efficientamento energetico.

Come messo in evidenza i dati contenuti nel Pniec, gli edifici sono responsabili dei consumi energetici finali. Il 26 percento degli inquinanti viene prodotto dagli edifici ad uso residenziale. Nella prossima Legge di Bilancio l’erogazione dei bonus e degli sgravi sarà collegata alla strategia del Piano integrato energia e clima ed al rispetto delle finalità previste dalla direttiva comunitaria sulle Case Green.

Case e sgravi: gli obiettivi della Direttiva Case Green

Secondo la Direttiva Case Green entro l’anno 2030 gli Stati membri dell’Unione Europea dovranno decurtare i consumi energetici delle case del 16 percento. Tale percentuale dovrebbe salire a 22 punti percentuali entro il 2035. Da diverso tempo l’esecutivo chiede delle correzioni al piano. Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha ribadito la necessità di risorse in quanto i costi per completare la transizione energetica per raggiungere la decarbonizzazione sono piuttosto elevati. Sulle case green il governo punta a chiedere all’UE di escludere dal patto di stabilità gli investimenti necessari per raggiungere l’efficienza energetica degli edifici oppure di provvedere alla creazione di un fondo UE.

In attesa delle correzioni da apportare al piano UE sulle Case Green, l’esecutivo è pronto a implementare una programmazione degli incentivi edilizi della durata pari a 3 anni. Grazie ad un approccio integrato sarà possibile ottimizzare i costi di riqualificazione di un edificio ed ottimizzare le tempistiche, incentivando gli interventi di riqualificazione energetica. Le detrazioni per l’efficientamento energetico sono pari a 2 miliardi all’anno, secondo le stime dell’Ufficio parlamentare di Bilancio. In vista di un potenziamento venturo, il governo Meloni sarebbe pronto a confermare tale ammontare di costi.

Case e nuovi incentivi ai meno abbienti

Tra gli incentivi che potrebbero subire qualche modifica c’è quello riguardante gli infissi. Attualmente il credito di imposta varia tra il 50 percento ed il 65 percento, a seconda che si usufruisca del bonus mobili e dell’Ecobonus, ma in un recente futuro l’incentivo potrebbe essere unificato. Tra le altre ipotesi ci sarebbe quella di potenziare gli incentivi al 65 percento per i lavori che puntano a garantire l’incremento della classe energetica dell’edificio.

Si pensi, ad esempio, al fotovoltaico, ai cappotti sulle facciate, alla ventilazione meccanica controllata e alle pompe di calore collegate ai pavimenti. Oltre agli incentivi potenziati, il pacchetto casa potrebbe prevedere interessanti sovvenzioni volte a consentire ai soggetti meno abbienti di eseguire gli interventi all’interno delle abitazioni. Per avere maggiori informazioni su importi massimi e aliquote sarà necessario attendere la disponibilità del Tesoro.

DDL Nucleare

Tra le novità nei giorni scorsi il ministro dell’Ambiente ha annunciato un provvedimento volto ad includere la normativa primaria. Ansaldo Nucleare e Edison computano che entro il 2050 il nucleare potrà abilitare un mercato potenziale di 50 miliardi di valore aggiunto.