Durante il dibattito presidenziale di martedì tra l’ex presidente Donald Trump e la vicepresidente Kamala Harris, il fracking, un metodo di estrazione dei combustibili fossili mediante trivellazione, è stato al centro di un acceso confronto. Le posizioni di Harris su questa pratica sono state particolarmente scrutinate.
Trump ha più volte sostenuto la necessità di espandere la trivellazione e la produzione energetica negli Stati Uniti, mentre le opinioni di Harris sul fracking sono state messe sotto i riflettori, con critiche che risalgono alla sua campagna presidenziale del 2020.
Fracking, cos’è?
Il fracking, o fratturazione idraulica, è una tecnica che consiste nel fratturare rocce di scisto utilizzando liquidi pressurizzati, come acqua e varie sostanze chimiche, per consentire ai combustibili fossili, come gas naturale e petrolio, di fluire più liberamente. Secondo la BBC, questa tecnica facilita l’estrazione di risorse energetiche intrappolate nelle rocce.
Harris e Trump sul fracking
Durante la campagna per le primarie del 2020, Harris aveva dichiarato più volte il suo sostegno al divieto del fracking per affrontare il cambiamento climatico. In un incontro pubblico sui cambiamenti climatici organizzato dalla CNN nel 2019, aveva affermato: “Non c’è dubbio che sono a favore del divieto del fracking, e che devo iniziare con ciò che possiamo fare fin dal primo giorno nelle aree pubbliche”.
Negli anni successivi, la sua posizione sul tema ha subito dei cambiamenti. In un’intervista con Dana Bash della CNN, Harris ha spiegato le ragioni dietro l’evoluzione delle sue posizioni politiche, sottolineando che, mentre era vicepresidente, aveva votato per espandere le concessioni per il fracking.
Trump ha criticato duramente Harris per il suo cambio di posizione sull’argomento, affermando: “Ha rinunciato ad almeno 12 e probabilmente 14 o 15 politiche diverse”.
Studi riportati dalla BBC indicano che il fracking può causare terremoti e richiede grandi quantità d’acqua, che devono essere trasportate ai siti di trivellazione. I ricercatori di Yale hanno inoltre evidenziato che il processo genera grandi quantità di acque reflue e rilascia gas serra come il metano, oltre a sostanze chimiche nocive per la salute umana.
I sostenitori del fracking, come l’American Petroleum Institute, sostengono che questa tecnica sia necessaria per aumentare la produzione interna di petrolio e altri combustibili fossili, riducendo così la dipendenza dagli altri paesi. Inoltre, sottolineano che migliaia di posti di lavoro, sia diretti che indiretti, sono legati all’industria del fracking e del settore energetico in generale.