Giornata convulsa e piena di colpi di scena in Medio Oriente. Sono ore frenetiche per la guerra tra Israele e Hamas, tanto che mentre si continua a combattere e a uccidere senza tregua, l’Aia esce allo scoperto e chiede ancora una volta, ma ora con la “massima urgenza” di arrestare Netanyahu, Gallant e il capo di Hamas. Una richiesta che ha indispettito il primo ministro d’Israele.

Ma mentre si discuteva da una parte e dall’altra, il capo negoziatore israeliano per gli ostaggi e le persone scomparse, Gal Hirsch, usciva a sua volta allo scoperto con una proposta che ha preso un po’ in contropiede i palestinesi, anche perché si tratta di una mossa a sorpresa, visto che offre al leader di Hamas Yahya Sinwar un passaggio sicuro fuori da Gaza in cambio dei 101 ostaggi ancora prigionieri.

Sono pronto a fornire un passaggio sicuro a Sinwar, alla sua famiglia, a chiunque voglia unirsi a lui. Vogliamo indietro gli ostaggi. Vogliamo la smilitarizzazione, la de-radicalizzazione ovviamente, un nuovo sistema che gestirà Gaza“, ha detto Gal Hirsch a Bloomberg.

Medio Oriente, l’Aia non molla: arrestate ora Netanyahu, il suo ministro della guerra Gallant e il capo di Hamas

Una proposta che ha quasi spiazzato il leader di Hamas che sta riflettendo sul da farsi. Nel frattempo il procuratore della Corte penale internazionale (CPI) Karim Khan ha sollecitato la Camera preliminare della corte a emettere “con la massima urgenza” i mandati di arresto richiesti per il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, il suo ministro della Difesa Yoav Gallant e il leader di Hamas Yahya Sinwar.