L’Agenzia delle Entrate – Riscossione affina le procedure di recupero dei debiti, introducendo il cosiddetto “bollino rosso” per le cartelle esattoriali. Si preannunciano nuove stangate per i debiti iscritti a ruolo, con pignoramenti più rapidi. Per i contribuenti, il detto “errare humanum est, perseverare autem diabolicum” (errare è umano, perseverare è diabolico) sarà quanto mai attuale.
Chi è in ritardo nel saldare i debiti esattoriali o non usufruisce delle agevolazioni per il rateizzo ne subirà le conseguenze. Cade il velo di contraddizioni dell’Agenzia delle Entrate – Riscossione, grazie alle nuove procedure contenute nel Decreto Legislativo n. 110/2024, volte a migliorare il recupero dei crediti, rendendo la riscossione più rapida ed efficiente. Vediamo insieme le novità sulla procedura di riscossione forzata dei crediti esattoriali.
Cartelle esattoriali: riscossione e pignoramenti
La nuova procedura ha preso avvio con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale n. 184 del 7 agosto 2024 del Decreto Legislativo n. 110/2024, le cui disposizioni entreranno in vigore il 1° gennaio 2025.
Come già riportato più volte da Tag24.it, l’Agenzia delle Entrate ha presentato il nuovo piano di pianificazione annuale, discarico e riaffidamento dei debiti esattoriali, introducendo anche nuove disposizioni in materia di atti impositivi e concentrazione della riscossione, come previsto dall’articolo 14 del decreto. Procediamo con ordine e analizziamo i principali punti della riforma della riscossione.
Le novità introdotte dalla riforma sull’impugnabilità dell’estratto di ruolo
Per recuperare i crediti esattoriali in un contesto spesso difficile, aggravato dalle difficoltà economiche dei contribuenti, sono state introdotte diverse opzioni di rateizzo. Se il contribuente si trova in una situazione di temporanea difficoltà, potrà richiedere fino a 108 rate mensili per debiti fino a 120 mila euro, mentre per debiti superiori potrà essere concesso un rateizzo fino a 109 rate.
Un’importante novità riguarda le nuove disposizioni sull’estratto di ruolo, che diventa non impugnabile, salvo tre eccezioni:
- se il contribuente dimostra che l’iscrizione a ruolo ha prodotto un pregiudizio a causa di quanto previsto dal codice dei contratti pubblici (Dlgs n. 36/2023);
- per la riscossione di somme dovute da soggetti pubblici, anche in seguito alle verifiche previste dall’articolo 48-bis del Dpr n. 602/1973;
- per la perdita di un beneficio nei rapporti con una pubblica amministrazione, nell’ambito delle procedure del codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza, o per operazioni di finanziamento da parte di soggetti autorizzati;
- nell’ambito della cessione di azienda, in conformità con l’articolo 14 del Dlgs n. 472/1997.
Cartelle esattoriali: nuovi atti impositivi in arrivo e pignoramenti massicci dalla Riscossione
La riforma estende le disposizioni normative sull’accertamento esecutivo (articolo 29 del Dl n. 78/2010), consentendo alla Riscossione di operare in modo rapido e diretto per il recupero dei debiti in nuovi casi, come l’emissione di ipoteche e fermi amministrativi. In particolare, l’accertamento esecutivo verrà applicato a:
- atti di recupero dei crediti non spettanti o inesistenti utilizzati in compensazione;
- avvisi e atti per il recupero di tasse, imposte e importi non versati, inclusi contributi e agevolazioni fiscali indebitamente percepiti o cessioni di crediti d’imposta;
- atti di irrogazione delle sanzioni;
- avvisi di rettifica e liquidazione per imposte di registro, successioni e donazioni;
- avvisi di accertamento e liquidazione nei casi di omessa dichiarazione di successione;
- avvisi di rettifica e liquidazione per imposte sulle assicurazioni;
- avvisi di liquidazione dell’imposta e irrogazione di sanzioni per omessi, insufficienti o tardivi versamenti, nonché per la decadenza dalle agevolazioni su:
- Imposta di registro;
- Imposte ipotecarie e catastali;
- Imposta sulle successioni e donazioni;
- Imposta sostitutiva sui finanziamenti;
- Imposta di bollo;
- Tasse automobilistiche e addizionali erariali.
Per maggiori dettagli, si rimanda alle disposizioni in materia di riordino del sistema nazionale della riscossione contenute nel Decreto Legislativo 29 luglio 2024, n. 110.