Adrian Newey è uno degli ingegneri più influenti e di successo nella storia del Motorsport. È particolarmente noto per il suo contributo in Formula 1 e IndyCar Series. Nato a Stratford-upon-Avon il 26 dicembre 1958, è stato appena ufficializzato come nuovo managing technical partner da Aston Martin. Newey ha iniziato a emergere all’inizio degli anni ’90 come uno dei migliori ingegneri in Formula 1. Si è guadagnato la reputazione di progettista più vincente di sempre. Ha collezionato ben 13 titoli mondiali piloti: 4 con la Williams (1992, 1993, 1996, 1997), 2 con la McLaren (1998, 1999), e 7 con la Red Bull (dal 2010 al 2013 e dal 2021 al 2023). Ha contribuito alla conquista di 12 titoli costruttori: 5 con la Williams (dal 1992 al 1994, nel 1996 e 1997), 1 con la McLaren (1998) e 6 con la Red Bull (dal 2010 al 2013, 2022, 2023).

Chi è Adrian Newey: la carriera in Williams

Nel 1990 la Williams F1 era un team in rapida ascesa e il direttore tecnico Patrick Head intuì il potenziale di Adrian Newey, mettendolo sotto contratto. Con un budget elevato, risorse di primo livello e piloti di talento, Newey e Head formarono una delle coppie più dominanti degli anni ’90. La FW14 di Newey, introdotta a metà stagione 1991, sfidò immediatamente la supremazia della McLaren. Tuttavia, problemi di affidabilità e le straordinarie capacità di Ayrton Senna impedirono a Nigel Mansell di vincere il titolo. Nel 1992, la Williams dominò il campionato senza rivali, e Mansell vinse il titolo piloti mentre Newey ottenne il suo primo titolo costruttori. L’anno successivo, nel 1993, Alain Prost portò la FW15 alla vittoria, garantendo a Newey e Williams un secondo titolo consecutivo.

Il passaggio in McLaren

Nel 1997 proseguì la sua carriera in McLaren. La vittoria nel Gran Premio d’Europa del 1997 diede alla scuderia un forte slancio, portando il team a entrare nella pausa invernale con grande ottimismo. La McLaren MP4/13, presentata nel 1998, divenne subito l’auto da battere. Con Mika Häkkinen al volante vinse sia il campionato piloti che quello costruttori nel 1998 e nel 1999, sfiorando un terzo titolo nel 2000. A fine anni ’90, Newey dominava il panorama tecnico della Formula 1 con sei titoli costruttori e 67 vittorie accumulate dalle sue monoposto. Tuttavia, i successivi cinque anni furono più deludenti, con solo 15 vittorie e nessun titolo.

Nel 2001, Newey era uno dei tecnici più ambiti del paddock di Formula 1. Bobby Rahal, allora direttore della Jaguar, tentò di strapparlo alla McLaren con un contratto già firmato. Tuttavia l’intervento di Ron Dennis, capo della McLaren, fu decisivo. Newey rimase con la squadra, e il mancato accordo compromise la posizione di Rahal in Jaguar, portando al suo licenziamento pochi mesi dopo.

La carriera di Newey in Red Bull

Nonostante il prolungamento del contratto con la McLaren fino alla fine del 2005 nello stesso anno la Red Bull Racing annunciò l’arrivo di Adrian Newey nel team a partire dal febbraio 2006. Al suo primo anno Newey decise di non intervenire sul progetto della RB2, concentrandosi invece sulla progettazione della RB3 per la stagione 2007. L’influenza di Newey si notò subito, con significativi miglioramenti aerodinamici. La RB2 montava motori Ferrari, ma Newey richiese il passaggio ai V8 Renault per la RB3, ritenendo questi motori più facili da installare e con minori esigenze in termini di raffreddamento rispetto ai Ferrari.

Nel 2009 Newey introdusse il ritorno del pull-rod nella sospensione posteriore, una soluzione che consentì un migliore utilizzo degli pneumatici Bridgestone e un’aerodinamica ottimizzata grazie alla riduzione della sezione posteriore della monoposto. Il muso anteriore, molto alto e con una scavatura a V, rappresentava un’innovazione stilistica che sarebbe stata imitata da altri team. Una scelta strategica della RB5 fu quella di non adottare il sistema KERS, opzionale per la stagione 2009, a differenza di Ferrari, McLaren, Renault e BMW. Questa decisione si rivelò vincente poiché il peso aggiuntivo del KERS avrebbe compromesso il posizionamento ottimale della zavorra per il bilanciamento della vettura.

Gli anni a seguire furono ricchi di successi, anche grazie a Sebastian Vettel, che fu protagonista di una lunga battaglia con il compagno di squadra Webber. Ora Newey affronterà una nuova sfida, targata Aston Martin.