Nella confusione di settembre, tutto è possibile. Anche che le distanze tra pezzi di governo e opposizione si assottiglino quasi a scomparire. È quanto potrebbe succedere con lo ius scholae, la misura promossa da Forza Italia per la cittadinanza ai figli di stranieri che non sembra dispiacere troppo alla sinistra, come conferma Nicola Fratoianni di Avs.
Ma, se da un lato si forma questa convergenza che travalica il confine tra maggioranza e opposizione, dall’altro crepe e fratture si formano proprio all’interno dell’esecutivo, con Manlio Messina di Fratelli d’Italia che mette un freno all’iniziativa forzista.
Ius scholae, Fratoianni apre a Tajani: “Noi per lo ius soli ma…”
La questione della cittadinanza per i giovani figli di stranieri è da sempre un argomento centrale dell’agenda politica del centrosinistra. Questo il motivo per cui, nel momento in cui da Forza Italia è trapelata la possibilità di un’apertura nel ddl sicurezza sullo ius scholae, la stessa segretaria del Partito democratico Elly Schlein ha fatto sapere di essere pronta al dialogo.
All’apertura della leader dem, pronunciata durante il comizio di chiusura della Festa nazionale dell’Unità a Reggio Emilia, segue oggi, 10 settembre 2024, quella di Fratoianni, altro esponente di spicco dell’area progressista. Raggiunto dai cronisti, tra cui l’inviato di TAG24 Michele Lilla, il deputato di Alleanza Verdi e Sinistra ha dichiarato che il suo schieramento è pronto a battersi per “guadagnare ogni millimetro che migliori la condizione concreta delle persone“.
Messina frena sulla misura: “Fare prima ciò che è previsto nel programma elettorale”
Come precisato da Schlein, anche per Avs la strada da seguire resta quella dello ius soli. Tuttavia, dalle parole di Fratoianni si capisce come la possibilità di un confronto e di un dialogo con Forza Italia sia concreta.
A questo punto, però, entrano in gioco le divergenze all’interno della maggioranza. La spaccatura tra Forza Italia e la Lega sull’argomento sembra netta e, a peggiorare la situazione, arrivano le parole di Manlio Messina.
Il deputato di Fratelli d’Italia smentisce seccamente che lo ius scholae faccia parte del programma di governo (dove, in effetti, non ve n’è traccia), come invece sostenuto da Antonio Tajani e, pur lasciando aperto lo spiraglio per un dialogo sulla questione, chiarisce in modo netto che “prima di tutto dobbiamo approvare ciò che è previsto nel programma elettorale“.
Ma Messina si affretta a chiarire che non c’è nessuna polemica interna alla maggioranza, spiegando che “in tutte le maggioranze si discute, altrimenti non sarebbe una democrazia” e ripetendo che il governo andrà avanti e continuerà a votare compattamente.
Un pensiero che è diventato ormai quasi un mantra e viene da chiedersi chi debba convincere, se l’opinione pubblica o gli stessi partiti che compongono il governo.