I risultati delle elezioni presidenziali del 28 agosto continuano a suscitare polemiche. Nonostante il Consiglio elettorale venezuelano abbia confermato la terza vittoria consecutiva di Nicolas Maduro, i verbali ufficiali non sono stati mai resi pubblici. L’opposizione, basandosi sui verbali in suo possesso, sostiene che il candidato unico Edmundo Gonzalez Urrutia avrebbe vinto con il 67 per cento dei voti. Gli Stati Uniti ed alcuni paesi sudamericani hanno riconosciuto la vittoria di Gonzalez. La leader dell’opposizione, Maria Corina Machado, temendo arresti, ha interrotto le sue apparizioni pubbliche, mentre Gonzalez ha ottenuto asilo in Spagna e ha lasciato il Venezuela. La situazione del movimento anti-chavista rimane incerta.
Venezuela, Gonzalez in esilio a Madrid. Maduro: “Tutto il mio rispetto per la decisione che hai preso”
Le elezioni in Venezuela non hanno cambiato il capo dello stato, ma hanno certamente sollevato dubbi sulla legittimità del potere di Maduro. Anche dopo le elezioni del 2018, la crisi politica era evidente. Allora, Juan Guaido, leader dell’opposizione, non aveva riconosciuto la vittoria di Maduro e si era autoproclamato presidente ad interim, ricevendo il riconoscimento degli Usa sotto l’amministrazione Trump.
Sono passati sei anni da quel periodo caotico. Durante questo tempo, l’opposizione ha avuto una leader popolare, Maria Corina Machado. Anche se Machado è stata esclusa dalle elezioni, le forze anti-chaviste hanno comunque presentato un candidato unico, l’ex diplomatico Edmundo Gonzalez. L’opposizione sostiene che Gonzalez abbia vinto le elezioni presidenziali, mentre la procura ha avviato un’indagine sulle controversie post-elettorali. Gonzalez non si è presentato alle udienze relative al caso. In risposta, la procura venezuelana ha emesso un mandato d’arresto nei suoi confronti. Poco dopo, Gonzalez ha lasciato il Venezuela, trovando rifugio in Spagna.
A differenza di sei anni fa, Maduro ha creato una narrazione attorno alla vicenda e alla successiva richiesta di asilo di Gonzalez. Durante un programma televisivo, il presidente ha rotto il silenzio, affermando di aver personalmente garantito il processo di partenza di Gonzalez. Il governo spagnolo ha smentito qualsiasi coinvolgimento in negoziazioni politiche con il governo di Caracas riguardo l’esilio dell’ex diplomatico.
Maduro ha dichiarato:
Tutto il mio rispetto per la decisione che hai preso. Spero che tutto vada bene per te nel tuo percorso e nella tua nuova vita. Ti assicuro che i tuoi desideri di pace e di armonia saranno esauditi.
Maduro ha dichiarato ai suoi sostenitori che l’opposizione è priva di una vera leadership e ha riservato dure critiche a Maria Corina Machado, accusandola di seguire “la strada del terrorismo”.
Machado: “Non cambia nulla”
Nonostante non faccia apparizioni pubbliche, la leader dell’opposizione rimane attiva. Secondo quanto riportato da El Pais, durante una conferenza stampa virtuale, Machado ha dichiarato che comprende la decisione di Gonzalez di scegliere l’esilio per motivi di sicurezza personale, ma ha chiarito che lei non ha intenzione di lasciare il Venezuela. Ha inoltre ribadito l’importanza di proseguire la sua strategia politica, convocando attivisti e membri della società civile a continuare a denunciare le politiche del regime chavista.
Gli Stati Uniti, insieme ad altri attori regionali come Brasile, Colombia e Messico, stanno cercando di portare il presidente venezuelano al tavolo delle trattative per convincerlo ad accettare la sconfitta elettorale e avviare un pacifico trasferimento di potere.