È pronto l’accredito da 500 euro anche sulla vecchia “Carta Dedicata a te”? Sono molte le domande ricevute che mettono in dubbio la possibilità che le vecchie PostePay spesa possano già essere ricaricate con il contributo da 500 euro. Vediamo insieme cosa sta succedendo.
Carta Dedicata a te 2024: attive le vecchie PostePay
Nelle ultime settimane, è circolata la notizia di una nuova ricarica per le vecchie carte di pagamento prepagate legate alla “Carta Dedicata a te”. La notizia della ricarica sulle vecchie carte spesa è stata confermata dai principali canali digitali e televisivi.
Nei giorni in cui il governo italiano si prepara a tagliare diversi bonus, arriva una buona notizia per coloro che sono in possesso delle vecchie Social Card. Infatti, chi ha beneficiato del contributo nel 2023 e soddisfa i requisiti normativi potrebbe ricevere l’accredito di 500 euro direttamente sulla vecchia PostePay.
Pertanto, appare chiaro che l’attenzione su questa novità è molta: chi possiede la vecchia “Carta Dedicata a te” non deve aspettare la nuova PostePay, ma può utilizzare la vecchia carta per effettuare gli acquisti previsti dal Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste.
Nuova ricarica Carta Dedicata a te: come funziona
Forse non tutti si aspettavano di poter riutilizzare la vecchia “Carta Dedicata a te”, per cui si comprende l’agitazione di chi l’ha smarrita. A questo punto, è naturale chiedersi cosa fare per verificare l’accredito di 500 euro sulla vecchia carta di pagamento prepagata.
Quando e come si riattivano le vecchie PostePay?
Le regole generali offrono molte rassicurazioni: la procedura per la conferma del nuovo accredito da 500 euro sulla vecchia “Carta Dedicata a te” deve essere avviata dal Comune di appartenenza. In questa comunicazione, l’amministrazione comunale annuncia l’ammissione al beneficio economico. Pertanto, dopo tale comunicazione, la PostePay rilasciata nel 2023 sarà ricaricata con 500 euro, l’importo previsto per l’anno in corso.
Se il beneficiario ha smarrito la carta o se questa risulta smagnetizzata, è possibile richiedere il rilascio di una nuova carta prepagata. Tuttavia, in quest’ultimo caso, è indispensabile presentare la comunicazione del Comune all’ufficio postale di Poste Italiane, che rilascerà una nuova tessera.
Come verificare se si è beneficiari della Carta Dedicata a te?
I Comuni hanno reso pubblico l’elenco definitivo dei beneficiari, indicando il codice di protocollo DSU ISEE. Per verificare l’ammissione al beneficio, è necessario controllare il codice alfanumerico presente in alto a destra nell’Attestazione ISEE 2024. In alternativa, è possibile rivolgersi all’ufficio comunale.
Cosa si può acquistare con la Carta?
Come più volte riportato da Tag24.it, la PostePay può essere utilizzata per l’acquisto di prodotti alimentari di prima necessità, ad eccezione degli alcolici, per il rifornimento di carburante o per abbonamenti al trasporto pubblico locale.
Per il 2024, i prodotti di prima necessità includono anche prodotti DOP e IGP, ortaggi, surgelati e prodotti da forno surgelati. Inoltre, è possibile ricevere uno sconto del 15% presso i negozi convenzionati con l’iniziativa promossa dal Governo per l’anno in corso.
Quali sono i requisiti per ottenere la Carta Dedicata a te?
La “Carta Dedicata a te”, del valore di 500 euro, è stata distribuita ai nuclei familiari con un reddito ISEE fino a 15.000 euro e almeno un minore a carico nato entro il 31 dicembre 2010 o il 31 dicembre 2006, in base alle disposizioni normative.
Quanto dura la Carta Dedicata a te?
La PostePay deve essere utilizzata per un primo pagamento entro il 16 dicembre 2024. Se il beneficiario non rispetta questa scadenza, perde il diritto al beneficio e la carta sarà sospesa immediatamente. Inoltre, la somma residua accreditata sulla carta dovrà essere spesa entro il 28 febbraio 2025.
In altre parole, nonostante la “Carta Dedicata a te” sia stata ampliata sia come importo sia come opzioni di acquisto, è fondamentale non dimenticare le tempistiche di utilizzo della PostePay previste dalla normativa vigente, pena la decadenza dal beneficio.