Lavoro, ecco quali sono i profili più ricercati nei prossimi 5 anni. A rivelarlo è il report del Sistema Informativo Excelsior di Unioncamere.

Il rapporto mette in evidenza che entro i prossimi 4/5 anni le imprese e le pubbliche amministrazioni avranno necessità di procedere con il ricambio generazionale e dovranno sostituire il personale in uscita con nuovi profili. I profili che dovranno essere reperiti sul mercato occupazionale sono tra 3,4 e 3,9 milioni di lavoratori.

Tra i comparti dove è maggiore la richiesta di lavoratori c’è la filiera del turismo, del commercio, finanza, formazione, salute e servizi a supporto delle aziende e della Pubblica Amministrazione. Sempre più sentita è l’esigenza di inserire all’interno delle aziende figure specializzate, tra cui figure dirigenziali e tecnici che abbiano competenze nel settore “green” e digitale.

Lavoro, i profili più richiesti entro il 2028

Entro i prossimi 5 anni le imprese private e pubbliche avranno necessità di reperire milioni di lavoratori per sostituire la generazione uscente. A metterlo in evidenza è il rapporto “Previsioni dei fabbisogni occupazionali e professionali in Italia a medio termine” stilato dal Sistema Informativo Excelsior di Unioncamere. Il report mette in evidenza quali sono i profili occupazionali più richiesti e ricercati dal mondo aziendale. Il fabbisogno occupazionale potrà variare tra i 3,4 milioni ed i 3,9 milioni di lavoratori e a contribuire all’aumento dell’occupazione concorrerà il PNRR.

Tra i comparti dove sono più richiesti gli occupati c’è il settore turistico e quello del commercio (oltre 710mila unità). Oltre 560mila sono le risorse che dovranno essere inserite nei servizi di supporto alle aziende private e pubbliche. Oltre 460mila sono le unità ricercate nel comparto della salute e oltre 450mila le unità pronte per essere inserite stabilmente nel comparto finanziario. Anche nel comparto della cultura saranno ricercati oltre 440mila lavoratori.

Tenendo in considerazione le differenti categorie di lavoratori, il fabbisogno più alto si registra per i dipendenti del pubblico impiego (oltre 5 punti percentuali). Tassi più modesti si registrano tra i dipendenti del settore privato e gli autonomi.   

Lavoro, i profili ricercati nel settore pubblico e privato

Nei prossimi 5 anni il comparto pubblico italiano avrà necessità di sostituire oltre 800.000 risorse umane, che usciranno definitivamente dal mercato occupazionale. Poco meno della metà delle nuove assunzioni è attesa nel settore dei servizi dell’assistenza sociale obbligatoria e dei servizi generali (oltre 29.000 risorse in più). L’incremento di risorse umane è atteso nel comparto dell’istruzione e della sanità con oltre 22.000 contratti in più.

Il rapporto mette in evidenza che quasi il 40 percento delle figure professionali più richieste riguarderà i lavoratori di elevato profilo: figure dirigenziali, figure specializzate e tecnici necessari a sostituire chi uscirà definitivamente dal mercato occupazionale. Inoltre, saranno molto ricercate le figure impiegatizie, i professionisti del settore commerciale e più modesta sarà la richiesta di operai. Una piccola percentuale, circa l’8 percento, è rappresentata dalla richiesta di figure professionali non qualificate.

Tra le risorse umane con competenze specializzate, le aziende ricercano e puntano ad assumere specialisti delle scienze bancarie, commerciali e scienze gestionali (oltre 120mila risorse umane). Circa la metà di queste unità è rappresentata dagli ingegneri (oltre 60mila). Tra le professioni specializzate, il rapporto individua la crescita di coloro che sono specializzati nella ricerca e nella formazione: 100.000 unità saranno docenti di scuola primaria, secondaria e formatori aziendali. Oltre 50mila saranno le richieste volte ad assumere nuovi medici, mentre assai più contenuta sarà la richiesta di specialisti delle scienze giuridiche.

Assai richiesti saranno gli addetti ad attività di segreteria, di informazione alla clientela e unità da inserire nei call center. Assai nutrita sarà l’esigenza di inserire operai specializzati nel settore delle costruzioni e dell’industria metalmeccanica. Sul fronte delle competenze, la transizione green sta impattando sulla richiesta di figure in grado di rispondere alla sfida sul cambiamento climatico. Entro i prossimi cinque anni sono destinate ad incrementare le imprese che richiederanno ai propri lavoratori competenze green. Il rapporto del Sistema Informativo Excelsior stima un fabbisogno di oltre 950mila unità in possesso di due competenze digitali di base su tre.