Le prime tre giornate di campionato hanno dato i primi segnali rispetto a quello che ci potrà regalare questa stahione. L’Inter si è dimostrata, ancora una volta la squadra da battere, anche se la sensazione è che ci sarà chi vorrà darle filo da torcere. La Juventus è partita bene e sembra convincente; Napoli e Atalanta devono ancora essere decifrate; e il Milan ha incontrato difficoltà forse inaspettate. Inzaghi sa bene che ripetersi non sarà semplice, ma ha a disposizione una squadra che si conosce già alla perfezione e talenti importanti a cui apoigliarsi. Su tutti Chiaramente c’è Capitan lautaro Martinez, che è stato anche inserito nella lista dei 30 candidati a vincere il Pallone d’Oro. Ma l’Inter resta l’unica pretendente allo scudetto, o sarà bagarre fino alla fine? L’ex nerazzurro, Massimo Paganin, è itervenuto in esclusiva a Tag24.

Inter favorita per lo scudetto? L’ex Paganin a Tag24

D: Un piccolo inciampo e poi l’assoluta conferma: l’Inter è la pretendente più accreditata anche per questo scudetto, o potranno esserci delle sorprese?

R: Sappiamo tutti che all’inizio della stagione si possono commettere dei passi falsi, come è avvenuto anche all’Inter alla prima di campionato. Penso sia normale, perché spesso non ci si arriva pronti alla perfezione. In ogni caso i nerazzurri hanno giocato bene, e sono usciti sconfitti per degli errori individuali. Dalla partita successiva però si è già visto un cambio e contro l’Atalanta, la squadra di Inzaghi ha giocato benissimo. Penso che sarà ancora una volta la squadra favorita per vincere il campionato.

D: Guardando anche alle altre, sai individuare l’anti-Inter? Cosa ti aspetti per la lotta scudetto?

R: L’anti-Inter in questa stagione è senza alcun dubbio la Juventus, non tanto per i risultati visti in queste prime tre giornate, ma perché è sempre stata l’antagonista più attendibile per i nerazzurri. Hanno fatto dei buoni acquisti, che dovranno essere integrati nella rosa di Thiago Motta, e soprattutto hanno la mentalità giusta per perseguire questo obiettivo. Credo che siano quelli che hanno lavorato meglio. Quel che mi ha sorpreso sono tutti questi problemi all’interno del Milan, sinceramente non me li aspettavo.

D: Cosa può essere successo in casa Milan? Ti sei dato una spiegazione?

R: Il cambio in panchina è stato molto più importante di quello che loro potessero immaginare. Evidentemente Pioli era riuscito a gestire benissimo una squadra che adesso sta mostrando tutte le sue difficoltà. Fonseca sta affrontando delle situazioni che non aveva previsto e manca equilibrio. Tra due giornate arriverà il derby e quello sarà sicuramente uno spartiacque importante per quel che riguarda la stagione. L’Inter non ha cambiato nulla, ha mantenuto la stessa ossatura e ha aggiunto degli innesti importanti che dovranno inserirsi un po’ alla volta. E poi mi aspetto tanto da Frattesi, che sta facendo molto bene anche in Nazionale, e che diventare importante anche con il club. L’Inter ha un vantaggio rispetto alle altre, perché ha dei sostituti che riescono a mantenere lo stesso livello dei titolari.

D: Il Napoli non lo inserisce in lotta scudetto?

R: Colmare oltre 40 punti della passata stagione non è una cosa semplice. Conte è un ottimo allenatore, ma non ha di certo la bacchetta magica per poter cambiare tutto e subito. Nelle sue esperienze precedenti ha dimostrato di essere molto bravo e di saper cambiare la mentalità dei suoi giocatori, ma non so se riuscirà a farlo già in questa stagione. I ragazzi dovranno adattarsi al suo sistema di gioco. Il Napoli potrà creare problemi a tutti gli avversari che incontrerà, ma per ora li vedo un passo indietro rispetto agli altri. Credo che lui possa inserirsi in lotta scudetto il prossimo anno, un po’ come aveva fatto alla guida dell’Inter. Lui lavora nel lungo termine, passo dopo passo, e lo fa anche per mantenere il giusto equilibrio.

Lautaro Martinez in lizza per il Pallone d’Oro

D: Lautaro Martinez e Calhanoglu sono stati inseriti nei 30 giocatori in lista per il Pallone d’Oro. Pensi che il capitano dell’Inter possa vincerlo?

R: Non credo che sia ancora da Pallone d’oro, ma è importante per lui essere in lista e andarci vicino. Lautaro è cresciuto tantissimo negli ultimi anni ed è diventato un leader per la sua squadra. Anno dopo anno ha dimostrato cosa vuol dire essere capitano, ma quel che manca sono i trionfi importanti, a livello internazionale, con la sua squadra di Club. La Champions League fa tutta la differenza del mondo nella dinamica del Pallone d’Oro. Quel che certo è che Lautaro sta lavorando per diventare un campione.

D: In che posizione dello aspetti?

R: Secondo me nei primi 10 ci può stare. Non dimentichiamoci che lo scorso anno ha vinto lo scudetto e ha fatto molto bene anche con la maglia della Nazionale. Nel campionato del mondo non era stato protagonista come avrebbe voluto, ma quest’estate in Copa America ha avuto un ruolo importante.