Da grande sconfitta ad ago della bilancia per il futuro politico della Francia. La leader del partito di estrema destra Front National, Marine Le Pen, ha dichiarato che gli esponenti del suo movimento non voteranno a priori la sfiducia nei confronti del nuovo primo ministro a patto che rispetti alcune ‘linee rosse‘.

Non è ancora chiaro quali siano le condizioni di Marine Le Pen che potrebbe però aspettarsi maggiore voce in capitolo per il proprio partito, uscito sconfitto dal secondo turno delle elezioni anticipate. Difficile che il nuovo premier non nomini esponenti della sinistra – che ha ottenuto il maggior numero di seggi – in alcuni dicasteri. Dal canto suo, nel corso delle consultazioni, Le Pen aveva espressamente detto che avrebbe sfiduciato ogni governo che avesse al suo interno esponenti di La France Insoumise e dei Verdi.

Elezioni Francia 2024, Le Pen non sfiducerà Barnier

Non collaborerò con Macron, non dirigo le sue risorse umane” è lapidaria Marine Le Pen in merito alle consultazioni del presidente della Repubblica francese che hanno visto il Front National come grande escluso. Ora però l’ex presidente di FN si può rifare. Nel corso di un comizio a Hénin Beaumont, Le Pen ha spiegato che un’apertura al nuovo premier è possibile a patto che vengano rispettate alcune condizioni.

Le Pen potrebbe ora avere un’influenza sul prossimo governo di Barnier che potrebbe ottenere la fiducia nei primi giorni di ottobre. La leader ha dichiarato nel suo discorso:

“Che le cose siano molto chiare, non daremo carta bianca. Se, con il passare delle settimane, i francesi saranno dimenticati o maltrattati di nuovo, non esiteremo a censurare il governo”

La leader di estrema destra ha proposto anche un referendum sui temi più caldi, come l’immigrazione, per uscire dall’impasse politico e istituzionale.

Perché Le Pen potrebbe diventare decisiva per la formazione del governo?

Dopo due mesi di stallo politico, lunghe consultazioni e tantissime difficoltà a trovare un premier ora resta un solo scoglio da superare: la fiducia al prossimo esecutivo da parte dell’Assemblea Nazionale. Il Nuovo Fronte Popolare ha promesso di opporsi alle proposte di Barnier in quanto ritiene che le elezioni siano stato ‘rubate‘: ci si aspettava, a seguito delle consultazioni, la nomina di un premier appartenente alla coalizione di sinistra. Il rifiuto di Macron a Lucie Castets ha fatto infuriare il Nuovo Fronte Popolare che ieri è sceso in piazza nelle principali città francesi per protestare contro Macron.

A Barnier servirà la maggioranza assoluta per poter governare: almeno 289 voti. Per ora, grazie ai voti dei centristi e del centrodestra repubblicano, si arriverebbe ad almeno 213 voti: in caso di appoggio da parte di Le Pen si supererebbero i 289 consensi.

Per quanto riguarda invece la mozione di sfiducia servono 58 voti – quasi un decimo della composizione dell’Assemblea Nazionale. E’ probabile che il centrosinistra voterà per sfiduciare Barnier che però in caso di appoggio anche da parte di FN riuscirebbe a ottenere la fiducia ed evitare di gettare la Francia in un nuovo impasse politico. Come sarà quindi il nuovo governo d’oltralpe? L’ipotesi più accreditata è che sarà un esecutivo di salute nazionale quindi con i membri di ogni partito presente nell’Assemblea Nazionale al suo interno.