Sulla sua strada per Bruxelles, il Ministro per la Coesione Raffaele Fitto potrebbe trovare l’ostacolo Partito Democratico? Il timore c’è e forse anche il rischio a giudicare dalle dichiarazioni ‘prudenti’ rilasciate oggi dalla segretaria del Pd Elly Schlein a Cernobbio.

Ai giornalisti, che le domandavano se la delegazione del Pd al Parlamento Europeo avrebbe votato a favore della nomina del Ministro come Commissario Ue, ha risposto: “Vedremo”.

Una risposta non è stata una totale sorpresa, ma che comunque non è piaciuta alla maggioranza che si è affrettata a replicare accusando il Pd di non fare gli interessi dell’Italia.

Raffaele Fitto Commissario Ue, Schlein può ostacolare la nomina del ministro?

E’ davvero così? Davvero il Partito Democratico potrebbe ostacolare la nomina di Raffaele Fitto a Commissario Ue per l’Italia?
Il Pd con i suoi 21 eurodeputati è la delegazione più grande del gruppo dei Socialisti e Democratici, ma non è il solo partito a non vedere di buon occhio la nomina di Fitto.

Oltre al Pd si potrebbero schierare contro la scelta del Governo italiano anche la delegazione di Renew Europe, che avrebbe espresso preoccupazione per la nomina di Fitto, e i Socialisti che sarebbero apparsi perplessi, ma, comunque possibilisti.
La nomina di Fitto, in ogni caso, sembrerebbe comunque blindata grazie all’appoggio del Ppe, la delegazione più numerosa dell’Europarlamento, di cui fa parte anche Forza Italia. La scorsa settimana il presidente dei Popolari, Manfred Weber è venuto in visita a Roma dove ha incontrato il ministro Fitto, che ha definito un amico.

A preoccupare, tanto la maggioranza quanto l’opposizione di Governo, è anche il ruolo che la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, deciderà di affidare a Raffaele Fitto. Sembra ormai certo che gli verrà data una commissione con un portafoglio di peso, ma si vocifera possa anche ottenere una delle quattro vicepresidenze esecutive.

Una vittoria per Meloni che ‘smonterebbe’ la narrazione, fatta fino ad oggi dal Pd e dal centrosinistra, dell’isolamento a cui la Premier avrebbe condannato il nostro paese con il no alla rielezione di von der Leyen.
In ogni caso entro mercoledì 11 settembre la Presidente della Commissione dovrebbe sciogliere le riserve e svelare le sue decisioni sulla squadra dei commissari.

Schlein: “Votare Fitto? Valutiamo portafoglio e deleghe”

Ma cosa ha dichiarato oggi – domenica 8 settembre – la segretaria del Pd Elly Schlein sulla nomina di Raffaele Fitto che ha fatto arrabbiare la maggioranza?

A Cernobbio per il Forum dell’Economia, la segretaria dem ha chiarito che, sulla questione, il partito non ha ancora preso una decisione.

“Noi stiamo ancora aspettando di capire quale sarà il portafoglio e abbiamo già chiesto al governo di chiarire chi seguirà i dossier che in questo momento sta seguendo il ministro Fitto. Sul resto dobbiamo valutare quale sarà il portafoglio, quali le deleghe. Sono tutti procedimenti di audizione dentro al Parlamento”.

La polemica, Lupi: “Voto contro Italia”. Fidanza: “Grave e irresponsabile”

Immediata è arrivata la replica della maggioranza di Governo, prima con il leader di Noi Moderati, Maurizio Lupi che ha dichiarato che un voto contro Fitto sarebbe “un voto contro l’Italia”.

“Raffaele Fitto e’ la persona indicata dal governo per rappresentare il nostro Paese nella Commissione Europea: rappresenta tutta l’Italia, non una parte politica. Il voto sarà sul rappresentante italiano e non sui programmi, come ha detto impropriamente Elly Schlein. Il voto su Fitto dimostrerà con chiarezza il senso di responsabilità delle opposizioni. Se votassero contro sarebbe un voto contro l’Italia”.

Secondo Carlo Fidanza, capo-delegazione di Fratelli d’Italia al Parlamento europeo, il voto contrario a Fitto sarebbe ‘grave e irresponsabile.

“Non riescono a tifare per l’Italia, è più forte di loro. Non pretendiamo da Schlein il fair play mostrato da FdI cinque anni fa con Paolo Gentiloni, ci basterebbe un’opposizione per una volta ‘normale’, orientata all’interesse nazionale”.