Fisco, in aumento le entrate tributarie di 19 miliardi di euro. Nei primi sette mesi del corrente anno il gettito raccolto permetterà di avere le risorse a disposizione per finanziare la prossima Legge di Bilancio.
Nonostante l’incremento delle entrate tributarie, il ministro del Tesoro ha sottolineato che non c’è grande margine per ampliare la spesa nella Manovra. Nei primi sette mesi del 2024 le entrate fiscali hanno registrato una crescita ed il gettito raccolto potrebbe essere utilizzato per reperire risorse finanziarie necessarie per finanziare la prossima Manovra di Bilancio.
Fisco, in aumento le entrate tributarie di 19 miliardi di euro
Da gennaio al mese di luglio le entrate tributarie hanno subito un aumento di 19 miliardi di euro e gli introiti raccolti dall’Erario potrebbero servire al governo Meloni per finanziare la prossima Manovra di Bilancio.
Nei primi sette mesi del corrente anno 2024 le entrate erariali accertate ammontano ad oltre 328mila miliardi di euro, con un incremento di oltre 19 miliardi di euro rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (oltre 6 punti percentuali). Le imposte dirette sono incrementate di oltre 14mila miliardi di euro, mentre quelle indirette hanno registrato una crescita di oltre 5mila miliardi di euro. Le entrate fiscali derivanti dall’accertamento dell’evasione hanno raggiunto oltre 8mila miliardi di euro.
Fisco, il debito pubblico è pari a 3mila miliardi di euro
Fonti del Tesoro sottolineano che in merito al trend delle entrate fiscali ci voglia molta prudenza per stendere il piano di stabilità di medio-lungo termine e della Legge di Bilancio. In fin dei conti, il ministro Giorgetti ha sempre sottolineato il fatto che occorre molta prudenza per quanto concerne i conti pubblici. Il debito è proiettato a raggiungere i 3.000 miliardi di euro. Entro la metà del corrente mese il ministro del Tesoro presenterà il piano strutturale di bilancio con cui l’esecutivo punta a definire la traiettoria per la spesa netta coerente con il nuovo patto di Stabilità.
Il governo tricolore punta a portare il deficit sotto i tre punti percentuali entro il prossimo biennio per rassicurare i funzionari UE, che stanno prendendo in considerazione l’impatto del debito pubblico dell’Italia. I tecnici del MEF puntano ad un deficit di 2,9 punti percentuali entro i prossimi due anni: ciò garantirebbe all’Italia di arrivare al di sotto della soglia richiesta dalle regole fiscali dell’UE.
Manovra di Bilancio varrà 25 miliardi di euro
La Manovra di Bilancio avrà un valore pari a 25 miliardi di euro e dovrebbe prevedere la conferma del taglio del cuneo contributivo e del taglio del cuneo fiscale per i redditi fino a 35.000 euro per combattere definitivamente il trend inflazionistico. Tra le ipotesi allo studio ci sarebbe quella di estenderlo ai redditi fino ai 50mila euro. Le risorse disponibili sono ancora molto esigue; inoltre, il Governo deve fare i conti con il piano di rientro dal deficit eccessivo per cui l’Unione Europea ha avviato una procedura di infrazione.
Con le risorse finanziarie a disposizione dell’esecutivo c’è poco spazio per inserire nuovi interventi. Per confermare solamente gli interventi finanziati l’anno scorso nella Manovra di Bilancio sono necessari circa 18 miliardi di euro, di cui undici occorrono per il taglio del cuneo fiscale. Per inserire altri interventi lo spazio di manovra è piuttosto limitato. Le opposizioni prevedono una Manovra di Bilancio con tagli alla spesa sociale e richiedono maggiori investimenti sul lavoro e sulla sanità.
Manovra 2025: fisco, lavoro, pensioni e nuovi “tagli”
La prossima Manovra di Bilancio sarà equilibrata e confermerà determinate priorità, tra cui: il sostegno ai giovani, la riduzione delle tasse, gli interventi per le aziende che assumono. Nonostante le indicazioni generiche del Governo Meloni, è possibile individuare determinate priorità.
La prossima Legge di Bilancio sarà sobria e seria, non ci saranno sprechi di risorse e la stagione dei bonus non tornerà mai più. Tra le misure attese reperiamo la proroga della riforma Irpef, il taglio del cuneo fiscale, il Superbonus assunzioni e la revisione dell’Assegno Unico.