La musica si ripete ormai da tempo e lo spartito di certo non farà piacere al popolo del Napoli. Giacomo Raspadori gioca bene e segna spesso in Nazionale, mentre con la maglia azzurra del suo club fatica a mettersi in mostra e finisce spesso ai margini. È successo lo scorso anno con tutti e quattro allenatori che si sono alternati sulla panchina del Napoli, sta succedendo adesso con Antonio Conte alla guida del club azzurro. L’attaccante classe 2000 invece si trasforma con la Nazionale: è vero, anche lui come tutti gli altri compagni di squadra è stato sottotono a Euro 2024, ma sotto la guida Spalletti sembra un altro giocatore. E il gol e la prova contro la Francia, nel netto successo per 3-1 nella prima giornata di Nations League ne è la testimonianza.
Napoli e Raspadori: il grande equivoco è tattico
Ma perché Raspadori fatica a imporsi nel suo club di appartenenza? La domanda è d’obbligo e Antonio Conte se la sarà posta in più occasioni. La risposta è più difficile di quanto si possa immaginare e merita riflessioni su diversi aspetti, a iniziare dalla collocazione tattica. L’attaccante classe 2000 non riesce per caratteristiche a inquadrarsi nel tridente azzurro: Raspadori non è un esterno puro nonostante in qualche occasione sia stato utilizzato come sostituto di Khvicha Kvaratskhelia e allo stesso tempo non è una prima punta, ruolo nel quale è stato più volte impiegato nella sua avventura al Napoli. L’attaccante classe 2000 è stato chiamato a più riprese a sostituire Osimhen, ma non ha le caratteristiche fisiche del centravanti e nella posizione soffre.
Giacomo Raspadori riesce invece a dare il meglio di sé giocando da seconda punta o, ruolo più di moda nel calcio moderno, da sotto punta. Succedeva così nel Sassuolo quando giocava in coppia con Scamacca, succedeva così nel primo anno di Napoli con Spalletti allenatore, succede così in Nazionale, come nella partita di ieri. Un equivoco tattico di difficile soluzione, inutile negarlo. Ma Antonio Conte ha il compito di sfruttare al meglio gli uomini che ha a disposizione, compreso valorizzare un talento come Raspadori.
Così Conte potrebbe ottenere il massimo da Raspadori
La soluzione? Conte non rinuncerà al suo credo tattico e continuerà a giocare con il tridente composto da Kvaratskhelia a sinistra, David Neres a destra e Lukaku centrale. Ma allo stesso tempo sta ragionando a soluzioni alternative a gara in corso, specialmente nei match contro difese chiude e pochi spazi: la variante 4-2-3-1 sarebbe l’ideale per sfruttare al meglio le caratteristiche di Raspadori, che girando alle spalle di Lukaku riuscirebbe a dare il meglio di sé. Jack diventerebbe così il dodicesimo uomo, diventando un elemento importantissimo nello scacchiere azzurro Napoli. Anche se non da titolarissimo.