Neanche il tempo di insediarsi, che scoppia già la prima polemica. Il nuovo ministro della Cultura Alessandro Giuli deve subito rispondere all’attacco di Matteo Renzi che, con una battuta, gli ha contestato il fatto di non aver conseguito una laurea.

Immediata, tramite social, è partita la replica di esponenti e simpatizzanti del centrodestra, a partire da Lucio Malan di Fratelli d’Italia che ha risposto per le rime al collega senatore.

Alessandro Giuli e la sua laurea fanno litigare Renzi e Malan

È il primo ministro della Cultura nella storia italiana non laureato“.

Questa la frase velenosa con la quale il leader di Italia viva ha dato il suo singolare ‘benvenuto’ all’ormai ex presidente del MAXXI. Renzi l’ha pronunciata durante l’intervista di oggi, 7 settembre 2024, ad Agorà su Rai 3, commentando le dimissioni di Gennaro Sangiuliano da ministro della Cultura e la nomina di Giuli come suo successore.

Più della sua adesione al Fronte della Gioventù o al movimento neofascista Meridiano Zero, a far discutere è, dunque, il suo titolo di studio. Un approccio piuttosto superficiale, pari anche a chi, subito dopo la nomina di Giuli, ha rimosso la voce ‘Controversie’ dalla sua pagina Wikipedia, nella quale si faceva riferimento al confronto tra Vittorio Sgarbi e Morgan all’inaugurazione della stagione estiva del MAXXI nel 2023. Un incontro che fece discutere per le volgarità e il sessismo che lo caratterizzarono.

Purtroppo, una simile superficialità non sorprende nel panorama politico contemporaneo. Nota a margine: la mancanza della laurea avrebbe dovuto far sollevare sopraccigli più per la sua precedente nomina a presidente di un museo prestigioso come il MAXXI di Roma.

Ma, al di là di queste considerazioni, resta il gossip di una polemica che vede il capogruppo di Fratelli d’Italia al Senato Lucio Malan replicare al senatore fiorentino con un perentorio Non è vero!, citando il caso di Walter Veltroni, ministro dei Beni Culturali nel primo governo Prodi, che aveva conseguito il “diploma di istituto professionale per la cinematografia e la televisione“.

Oltre Veltroni, ecco gli altri ministri senza laurea

L’intervento di Renzi e la secca replica di Malan scatenano, inevitabilmente, una ‘baruffa’ sui social. I simpatizzanti del centrodestra iniziano, infatti, a passare in rassegna alcuni ministri di centrosinistra del passato che erano sprovvisti di laurea al momento del loro insediamento.

Ecco, dunque, che viene ricordato il caso di Francesco Rutelli, anche lui ministro della Cultura tra il 2006 e il 2008 nel governo guidato da Romano Prodi. In quello stesso esecutivo, come ministro degli Esteri, c’era anche Massimo D’Alema, anch’egli non laureato.

Altri ‘bersagli’ di questa particolare ‘crociata’ di fine estate diventano, poi, Teresa Bellanova e Valeria Fedeli. Entrambe non laureate e in carica, rispettivamente, come ministra delle politiche agricole alimentari e forestali nel secondo governo Conte e come ministra dell’istruzione, dell’università e della ricerca dal 2016 al 2018, nel governo presieduto da Paolo Gentiloni.

Insomma, una questione che sembra fornire il perfetto corollario allo spettacolo in stile ‘Temptation Island’ che l’ha preceduta nei giorni scorsi. E forse è proprio questa deriva che la Cultura italiana non merita.