L’Opzione Donna consente il pensionamento a 61 anni di età, con una riduzione a 59 anni in alcuni casi con requisiti specifici. Il sistema previdenziale italiano sta cambiando, forse per sempre, permettendo alle donne un’opportunità di uscita privilegiata dal mondo del lavoro? Ma c’è sempre qualcosa che guasta la festa, ed è la verità: Opzione Donna non è tornata a essere una pensione anticipata per tutte le lavoratrici.

Anzi, la modifica dei requisiti anagrafici per l’accesso alla misura rappresenta un duro colpo per molte donne, già provate dalla pensione calcolata interamente con il sistema contributivo, cui si sono aggiunti altri criteri restrittivi. È stato bloccato il meccanismo che permetteva alle donne di andare in quiescenza con una misura sì penalizzante, ma comunque scelta liberamente. Vediamo ora nel dettaglio i requisiti specifici per accedere all’Opzione Donna.

Opzione donna: i requisiti specifici per l’uscita a 59 anni di età

L’Opzione Donna è stata oggetto di modifiche già da qualche anno. Prima di analizzare i cambiamenti, è importante ricordare che la misura è stata introdotta con la legge n. 234/2021, consentendo l’accesso libero alla pensione anticipata con 58 o 59 anni di età e 35 anni di contributi, se maturati entro il 31 dicembre 2021.

Negli anni successivi, con la legge n. 197/2022 e la legge n. 213/2023, i requisiti per l’accesso sono stati inaspriti e sono state introdotte condizioni specifiche, non permettendo più l’accesso indiscriminato alla pensione anticipata per le donne.

L’Opzione Donna permetteva un accesso agevolato, seppur in un quadro penalizzante, legato al calcolo della pensione con il sistema contributivo. Attualmente, alla decurtazione dell’assegno pensionistico di circa il 30%, si aggiungono requisiti specifici per accedere alla misura.

Come funziona l’Opzione Donna e chi può beneficiarne?

Per ottenere la pensione anticipata tramite Opzione Donna nel 2024, è richiesto il compimento di 61 anni di età e 35 anni di contributi maturati entro il 31 dicembre 2023, oltre a soddisfare determinate condizioni. Possono accedere al trattamento le seguenti categorie di lavoratrici:

Perché alcune donne possono uscire a 59 anni con 35 anni di contributi?

Le normative prevedono uno “sconto” sull’età pensionabile per ogni figlio. Le lavoratrici madri, quindi, possono anticipare il pensionamento: possono andare in pensione a 59 anni con due o più figli, oppure a 60 anni con un solo figlio.

Inoltre, l’Opzione Donna prevede una finestra mobile: 12 mesi per le lavoratrici dipendenti e 18 mesi per le autonome, con alcune eccezioni per i settori scolastici e AFAM.

Opzione donna, requisiti specifici: la cristallizzazione

Le lavoratrici che hanno maturato i requisiti stabiliti dalla Legge di Bilancio 2022 entro il 31 dicembre 2021 possono accedere al trattamento con requisiti diversi da quelli attuali. In particolare, sono richiesti:

  • 35 anni di contributi;
  • 58 anni di età per le dipendenti;
  • 59 anni di età per le autonome.

Quale futuro per le lavoratrici che maturano i requisiti entro il 31 dicembre 2024?

Chi matura i requisiti per l’Opzione Donna entro il 31 dicembre 2024 dovrà attendere l’estensione della misura per accedere al trattamento. Il governo italiano dovrebbe prorogare la misura per il 2025, senza innalzare l’età di accesso alla pensione anticipata ordinaria.

Tuttavia, è possibile che nella Manovra 2025 vengano apportati dei correttivi. Al momento, non ci sono dettagli certi, ma si ipotizza una modifica del requisito anagrafico a 62 anni, senza ulteriori variazioni per il requisito contributivo o per le condizioni d’accesso.

La rimodulazione dei requisiti potrebbe escludere le lavoratrici che compiono 61 anni di età, hanno maturato 35 anni di contributi e appartengono a una delle categorie di maggior tutela.

Per ora, si ipotizza un aumento del requisito contributivo per l’accesso alla pensione anticipata ordinaria, che potrebbe arrivare a 43 anni e 4 mesi per gli uomini e 42 anni e 4 mesi per le donne. Attualmente, la pensione ordinaria richiede 42 anni e 10 mesi di contribuzione per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne.

Al momento, non ci sono certezze sulla proroga dell’Opzione Donna per il 2025 né su eventuali modifiche delle condizioni di accesso. Il governo non ha ancora delineato una strategia previdenziale chiara e, per ottenere maggiori dettagli, sarà necessario attendere ancora qualche mese.