Le forze israeliane hanno avviato una nuova operazione militare in Cisgiordania il 28 agosto, concentrandosi su Jenin, Nablus, Tulkarem e Tubas. L’IDF ha dichiarato che le operazioni sono finalizzate a contrastare il terrorismo. Durante queste azioni, sono morte più di 30 persone, tra cui anche bambini. Venerdì 6 settembre, una donna turco-statunitense, Aysenur Ezgi Eygi, è stata uccisa a colpi di arma da fuoco durante una protesta vicino a Nablus. La sua morte ha suscitato indignazione a livello globale.

Chi era Aysenur Ezgi Eygi, l’attivista turco-statunitense uccisa in Cisgiordania

Aysenur Ezgi Eygi, nata nel 1998 ad Antalya, Turchia, aveva 26 anni. Si era trasferita negli Stati Uniti con la famiglia e aveva recentemente conseguito la laurea in Psicologia e Lingue e Culture del Medio Oriente presso l’Università di Washington. Eygi possedeva anche la cittadinanza statunitense.

La donna era una volontaria del Movimento Internazionale di Solidarietà. Nei giorni scorsi si era recata in Cisgiordania per sostenere la resistenza palestinese contro l’occupazione israeliana. Il movimento ha dichiarato che le forze israeliane hanno usato gas lacrimogeni e successivamente proiettili durante una manifestazione a Beita, nella Cisgiordania settentrionale. Aysenur Ezgi Eygi è stata colpita alla testa ed è morta poco dopo essere stata trasportata in ospedale.

La reazione internazionale

Israele ha dichiarato che le proprie forze hanno aperto il fuoco in risposta ad un presunto “principale istigatore di attività violente” che stava lanciando pietre contro le truppe. Il portavoce del segretario generale dell’ONU, Stephane Dujarric, ha chiesto un’indagine completa sull’accaduto.

Il segretario di Stato americano, Antony Blinken, ha descritto l’evento come una “tragica perdita”. Blinken ha assicurato che i funzionari americani sono “concentrati” sull’accertamento dei fatti. Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha adottato un linguaggio più duro e ha condannato “il barbaro intervento di Israele contro una protesta civile verso l’occupazione in Cisgiordania”.

La morte di Aysenur Ezgi Eygi ha evocato il ricordo di Rachel Corrie, un’attivista statunitense del Movimento di Solidarietà Internazionale. Corrie era stata uccisa nel 2003 a Rafah, nella Striscia di Gaza, mentre protestava contro l’occupazione israeliana. La giovane donna stava tentando di fermare un bulldozer corazzato dell’esercito israeliano che stava distruggendo case palestinesi.